Sono al momento 60 le persone identificate e dieci quelle accompagnate in Questura per essere denunciate dopo il corteo milanese dei no Green pass. A Trieste invece fino a questo momento le persone fermate sono dieci ma è probabile che il numero dei fermi aumenti.

Calano i numeri della partecipazione ma resta alto il livello di tensione durante l'ennesimo sabato di proteste contro il Green pass. Nel capoluogo friulano un gruppo di duecento manifestanti - reduci della sfilata di ottomila persone che si era appena conclusa senza incidenti - ha tentato di forzare le transenne in piazza Unità d'Italia, ma gli agenti li hanno respinti con una carica. Nessun ferito, ma soltanto la violazione dell'ordinanza imposta dal sindaco sull'uso delle mascherine durante le manifestazioni e sui controlli ad hoc da parte di "steward".

A Milano circa quattromila manifestanti hanno invece provato ad alzare il livello dello scontro con la questura, che dopo la trattativa saltata con gli organizzatori aveva previsto un percorso che evitasse luoghi sensibili all'interno della città. Due manifestanti hanno spintonato un giornalista di Fanpage in piazza Fontana, mettendogli la mano sulla telecamera, e sono stati accompagnati in questura. In serata il corteo ha deviato dal percorso previsto dirigendosi invano verso la Darsena e bloccando il traffico.

IL MINISTRO LAMORGESE – Non si deve mai abbassare la guardia di fronte al "rischio che sparute minoranze di estremisti possano turbare il pacifico svolgimento delle varie forme di protesta, con l'unico obiettivo di creare disordini", ha detto il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese al Messaggero, parlando di "insidie serie".  “Bisogna coniugare il diritto di manifestare con la tutela della salute pubblica - ha aggiunto - preservando al contempo i legittimi interessi degli esercizi commerciali in difficoltà". 

(Unioneonline/D)

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