No alla detenzione domiciliare per Graziano Mesina, nemmeno se col braccialetto elettronico.

Questa la decisione della Corte di Cassazione nei confronti del bandito sardo 75enne condannato in primo grado nel 2016 a 30 anni di carcere per traffico di stupefacenti e associazione a delinquere.

I giudici della Cassazione hanno reso noto le motivazioni che hanno portato alla sentenza, scrivendo nel rigetto della richiesta di scarcerazione delle "potenzialità criminogene" di Mesina, che sarebbero ancora "attuali ed effettive" e non "fronteggiabili" con misure minori rispetto al carcere.

Già nel gennaio di quest'anno il tribunale della libertà di Cagliari aveva confermato la detenzione nel carcere nuorese di Badu 'e Carros per Mesina.

(Redazione Online/m.c.)

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