«Gentile cittadina, gentile cittadino»: comincia così la telefonata o la lettera o la mail o, ancora, l’sms di Callmia che sta arrivando nella case di 24mila contribuenti un po’ “distratti” che, pur dovendo, non hanno pagato in tutto o solo in parte l’Imu o la Tari del 2020. Un avviso bonario che permetterà di rimediare, versando l’importo stabilito, senza aggiungere un centesimo di sanzioni, senza nessun aggravio economico quindi.

Le risorse

Callmia è una società sarda con sede a Cagliari che si occupa della gestione e del recupero del credito che è stata incaricata dal Comune per recuperare circa 15 milioni di euro (10 milioni solo per mancato pagamento della Tari). L’operazione rappresenta un tassello alla nuova «strategia del dialogo» inaugurata dal Comune per cambiare il rapporto con il contribuente e che nelle esperienze in cui ha funzionato a livello nazionale è risultata parecchio efficace. «L’amministrazione offre la possibilità di regolarizzare una posizione pregressa senza far pagare gli interessi», spiega il dirigente dell’Ufficio Tributi del Comune Giovanni Ena. «Tutto avverrà in maniera bonaria, i cittadini riceveranno un invito da parte degli operatori della società incaricata a prendere visione della propria posizione. Naturalmente», aggiunge il dirigente, «chi non coglie l'occasione si vedrà recapitato a fine anno l’avviso di accertamento con sanzioni e interessi, nella misura stabilita dalla norma». La differenza rispetto agli accertamenti è che questa procedura non c’entra nulla con i controlli, arriva nella fase “fisiologica” dell’adempimento ed evita che si verifichi una patologia fiscale.

L’articolo completo di Mauro Madeddu su L’Unione Sarda in edicola, sull’app e sull’edizione digitale

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