Ha confessato specificando di essersi "solo difeso" Luciano Listrani, l'uomo di 58 anni arrestato dalla Polizia per la morte di Nicola Rinaldi, il 28enne accoltellato alla gola ieri mattina in via Frati, zona Pilastro,

alla periferia di Bologna.

L'uomo è accusato di omicidio volontario e il Pm Marco Imperato ha già chiesto la convalida dell'arresto e la custodia in carcere.

Secondo gli investigatori, il delitto sarebbe avvenuto al culmine di una lite fra vittima e assassino, vicini di casa, scoppiata per questioni di droga. Per due volte Rinaldi ieri è andato a casa del vicino a lamentarsi di qualcosa: alle 7.30 da solo, poi di nuovo con un amico intorno alle 11, quando la situazione è degenerata fino alla colluttazione e all'omicidio.

Listrani avrebbe detto di essersi difeso dal 28enne, che lo stava picchiando. Parole che sembrano trovare conferma sui lividi e le lesioni sul corpo del 58enne, per colpi ricevuti però a mani nude visto che il giovane non era armato. Lui ha invece afferrato un coltello da cucina e ha colpito.

L'amico che era con la vittima, ma che non ha preso parte alla lite, ha trascinato Rinaldi in strada in cerca di aiuto, ma il ragazzo è morto poco dopo l'arrivo dei soccorritori e della polizia.

Gli agenti sono risaliti subito a Listrani, seguendo le tracce di sangue che portavano a casa sua, dove l'uomo ha subito confemato: "Sono stato io".

Sia vittima sia omicida sono già noti alle forze dell'ordine: Rinaldi era attualmente ai domiciliari per reati di droga e anche Listrani aveva precedenti dello stesso tipo. Che tipo di rapporto ci fosse fra i due e quali fossero i conti in sospeso, sono aspetti che gli investigatori dovranno chiarire.

L'appartamento di edilizia popolare dove è avvenuto il delitto è stato posto sotto sequestro.

A quanto si apprende, circa un mese fa alcuni residenti nella via avevano segnalato una probabile attività di spaccio intorno alla casa dell'arrestato.

(Unioneonline/v.l.)
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