"La variante inglese a marzo sarà prevalente, abbassare Rt ora o sono guai"
L'allarme dell'epidemiologo Vespignani. E Massimo Galli: "Ho il reparto invaso dalle varianti"Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Alla fine di febbraio la variante inglese avrà raggiunto il 50 per cento in Italia, sarà presente in un nuovo contagiato su due. E nel mese di marzo arriverà ad essere prevalente, "grazie alla maggiore capacità di infettare".
Lo ha detto l'epidemiologo Alessandro Vespignani in un'intervista a Repubblica.
"Ci sarà sempre meno spazio per i ceppi del passato - prevede il fisico italo-americano -, presto SarsCov2 e la variante inglese diventeranno tutt'uno".
L'aumento della prevalenza "non si può fermare, è solo questione di tempo, perché essendo più contagioso il ceppo inglese tenderà a soppiantare gli altri". Si può scongiurare invece una curva ripida come quella della Gran Bretagna. Come? "Con cautela nelle aperture e abbassando l'Rt nelle prossime settimane", afferma lo scienziato, che non è mai stato un "chiusurista", se così possiamo definire Massimo Galli e Andrea Crisanti.
Il ceppo britannico "ci renderà la vita più dura", insomma, e "le misure tradizionali potrebbero non bastare".
"Non sono tranquillizzanti" neanche le notizie sulla severità della variante, "dati preliminari di questi giorni indicano che possa anche causare una malattia più grave".
Anche Massimo Galli lancia l'allarme varianti: "Mi ritrovo un reparto invaso dalle nuove varianti, e questo riguarda tutta l'Italia e fa facilmente prevedere che a breve avremo problemi più seri".
"Siamo tutti d'accordo - osserva l'infettivologo del Sacco di Milano - che vorremmo riaprire, ma il dato di fatto è che le varianti ci sono, sono maggiormente contagiose e hanno maggiore capacità di diffondersi. E' spiacevole ma è un dato di fatto".
(Unioneonline/L)