La lite tra cugine, Stefania Cappa «agitata» col borsone: le testimonianze a Le Iene
Il “supertestimone”, le dichiarazioni della mamma di Sempio, gli sms: «Arriverà il giorno che dirò tutto, voglio essere pagata milioni»(Ansa)
Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Le Iene tornano sul delitto di Garlasco con delle testimonianze che riguardano le gemelle Cappa, cugine di Chiara Poggi.
La prima è quella del cosiddetto “supertestimone” le cui dichiarazioni esplosive, raccolte tempo fa, sono state prima trasmesse alla Procura di Pavia e poi ieri sera, mandate in onda su Italia 1.
Secondo il testimone, qualcuno avrebbe visto una delle gemelle Cappa, cugine di Chiara Poggi, trasportare una borsa pesante il giorno del delitto di Garlasco e gettarla in un fosso.
Volto oscurato, voce alterata e nome fittizio, Carlo, l’uomo ha riportato il racconto di un’anziana signora di Tromello, ora morta, vicina di casa della nonna delle gemelle Cappa. Il giorno dell’omicidio, intorno alle 13, Stefania Cappa si sarebbe recata a casa della nonna, cosa alquanto insolita, in quanto non era mai stata vista lì. Era in evidente stato di agitazione («Non riusciva ad infilare la chiave nella toppa») e aveva con sé un borsone. Poi avrebbe gettato qualcosa di pesante nel fosso che si trova accanto all’abitazione. Nei giorni scorsi, dragando il canale di Tromello, gli investigatori hanno trovato diversi elementi tra cui un martello che potrebbe essere l’arma del delitto.
Carlo racconta anche che all’epoca disse all’avvocato della famiglia Poggi di avere novità sulle gemelle Cappa: «Ma lui mi rispose che c'era già un'indagine in corso su Stasi e che non si poteva sovrapporre un'altra pista». Avrebbe poi ricevuto forti pressioni da non meglio specificate «personalità importanti» di Garlasco per non parlare più di questa storia.
La madre di Sempio
Un’altra testimonianza mandata in onda dalla trasmissione di Italia 1 è quella di Daniela Ferrari, madre di Andrea Sempio. Il giorno prima dell’omicidio una testimone avrebbe assistito a un litigio tra Chiara Poggi e una delle sorelle Cappa.
La presunta testimone, rintracciata dall'inviato delle Iene, ha negato di aver mai detto una cosa simile, ma la signora Ferrari - contatta dalla trasmissione prima che l'indagine sul figlio diventasse pubblica - insiste: «L’ho sentita dirlo», afferma, precisando però che la presunta testimone non ne parlò né con i carabinieri né con altri.
Gli sms
Quel famoso «mi sa che abbiamo incastrato Stasi» non è proprio così, ha spiegato l’ex agente dello spettcolo Francesco Chies Soprani, che ha scambiato centinaia di messaggi con Paola Cappa. Negli audio la cugina di Chiara spiega invece che i carabinieri le avevano chiesto di incontrare Stasi e di farlo parlare, in modo appunto da incastrarlo.
Diffusi numerosi altri audio che delineano la personalità della donna ma poco aggiungono riguardo al delitto, se non uno, anche un po’ inquietante, in cui Paola Cappa dice: «Guarda, io non ho mai aperto bocca però arriverà il giorno che la apro. Voglio essere pagata fior di milioni però dirò tutto, tutto, tutto, tutto».
Un’altra testimone
Spunta intanto un’altra donna, che ha deciso di parlare per smentire Stefania Cappa, che ha detto di avere «buoni rapporti con la cugina».
La testimone, 48 anni, all’epoca dell’omicidio raccolse le confidenze di Stefania Cappa: «Mi disse di non essere affezionata alla cugina Chiara Poggi, anzi di non avere particolare simpatia nei suoi confronti. Si avvertiva dell'invidia o del rancore verso la cugina. Le stava antipatica. Diceva: 'Adesso che è morta tutti a dire che è buona, brava, bella. Non è buona e non è bella', aggiungendo altre parole offensive».
La donna chiede di essere sentita dagli inquirenti.
(Unioneonline/L)