Di Maio perplesso e Salvini col ghigno. Il pentastellato che si rivolge al collega: "Matté, dicono che mettese contro il sindacato porta male!". E Salvini che gli risponde: "Lo so, infatti me sto a portà avanti col lavoro".

Uno striscione ironico, senza alcun contenuto offensivo, che la Uil voleva portare in piazza questa mattina alla manifestazione del pubblico impiego contro il governo. Ma non ha passato il vaglio della Digos, spiega il segretario generale della Uil Fpl Michelangelo Librandi.

"Volevamo mettere lo striscione al Pincio questa mattina, ma ci hanno bloccato perchè era troppo grande. Quindi abbiamo provato a metterlo per strada ma è intervenuta la Digos, dicendo che visto che lo striscione era contro i due vicepremier non poteva essere aperto", denuncia Librandi.

E ancora: "Lo abbiamo portato anche in piazza del Popolo, al gazebo della Uil, e mi hanno detto che ci sono addirittura persone della Digos che ci piantonano perché non lo dobbiamo aprire. Eppure non mi sembra ci sia nulla di offensivo. Abbiamo preso una frase che dice spesso Barbagallo (segretario generale Uil, ndr). 'Mettersi contro il sindacato porta sfortuna'".

Il Pd va all'attacco con il vicesegretario Andrea Orlando: "Spero che non sia vero, o che si tratti di un equivoco, altrimenti sarebbe un fatto gravissimo da chiarire con estrema urgenza".

Lo striscione, spiega poi la questura di Roma, è stato vietato "senza alcuna valutazione sul contenuto, ma perché era lesivo del decoro paesaggistico".

Di Maio, a scanso di equivoci, quella battuta l'ha pubblicata su Twitter: "Per chiarire e zero polemiche. Non ho chiesto (e mai mi sarei sognato di farlo) la rimozione dello striscione che, ironicamente e pacificamente, critica il governo. La libertà di pensiero vale sempre. A dimostrazione di ciò che dico, quello striscione lo espongo io. W la libertà".

Di diverso avviso l'altro vicepremier: "Rispetto ovviamente la scelta della Questura di Roma, così come rispetto le Forze dell’Ordine che proteggono gli Italiani dalla mattina alla sera", scrive su Twitter.

Il Pd chiede la testa di Salvini e si rivolge a Di Maio: "Il vicepremier fa uno spirito fuori luogo sulla rimozione dello striscione della Uil. Non la butti in caciara, visto che la Questura di Roma dipende dal Viminale, chieda la rimozione del ministro dell'Interno".

(Unioneonline/L)
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