Alla luce di dubbi, perplessità e critiche feroci da parte dell'opposizione, la maggioranza ha deciso di presentare una mozione alla Camera per aprire alle modifiche della nuova legge elettorale, l'Italicum.

Mozione, promossa da Ap, Pd e Centro Democratico, che è stata approvata in Aula con 293 voti favorevoli, 157 contrari e 13 astenuti.

Bocciate, invece, con tre diverse votazioni, le tre mozioni presentate da Sinistra Italiana, M5s e dal centrodestra.

IL DOCUMENTO - Ap, Pd e Centro democratico avevano firmato un documento ad hoc alla Camera, dove si legge: "È attualmente in corso un ampio dibattito politico su possibili e articolate ipotesi di riforma della nuova legge elettorale".

Nella stessa, si assicura inoltre l'impegno ad avviare "una discussione (...) al fine di consentire ai diversi gruppi parlamentari di esplicitare le proprie eventuali proposte di modifica della legge elettorale attualmente vigente e valutare la possibile convergenza sulle suddette proposte".

LA MINORANZA DEM - Ma dalla minoranza dello stesso Partito democratico - una quarantina di deputati non hanno partecipato al voto sulla mozione della maggioranza - erano arrivate le prime reazioni: l'ex capogruppo Roberto Speranza aveva commentato con un ironico: "Bel testo, no?", mentre Pier Luigi Bersani ha lanciato frecciate nei confronti del premier Matteo Renzi: "Prima diceva che l'Italicum era una legge perfetta, ora che si può migliorare. Si decida, ammetta che ha fatto un errore, si apra un confronto vero". E poi: "A tutto c'è un limite, voglio ricordare che le volpi finiscono in pellicceria...".

Critiche anche da Sinistra Italiana, che per prima si era scagliata contro l'Italicum definendolo "incostituzionale".

Ieri, inoltre, il Movimento 5 Stelle aveva chiesto con forza la cancellazione della legge, mentre il parlamentare di Forza Italia - che ha presentato una mozione comune con Lega e Fdi - Renato Brunetta attacca: "Renzi continua a prendere in giro gli italiani con una mozione ridicola e farsesca".
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