Istigazione a delinquere su Telegram: indagini sugli “estremisti” No Vax e No Pass
Sotto la lente della Polizia il gruppo “Basta dittatura”. Disposte perquisizioni in diverse città
Nuovo giro di vite della Polizia contro le frange radicali dei movimenti No Vax e No Green Pass.
Gli agenti hanno eseguito in diverse città d’Italia una serie di perquisizioni e sequestri.
Da quanto si apprende, si tratta di 17 provvedimenti nei confronti di estremisti dei gruppi di contestazione che fanno i loro proseliti sul canale Telegram "Basta Dittatura".
Nei loro confronti sono ipotizzati, a vario titolo, i reati di istigazione a delinquere con l'aggravante del ricorso a strumenti telematici e di istigazione alla disobbedienza delle leggi.
“L’operazione – spiega un comunicato – è stata realizzata a seguito delle indagini svolte sotto la direzione dei magistrati specializzati della Procura della Repubblica di Torino, gruppo terrorismo ed eversione, con la partecipazione diretta dei Compartimenti Polizia Postale e delle Digos territoriali, sotto il coordinamento del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni e dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione”.
Le perquisizioni sono scattate ad Ancona, Brescia, Cremona, Imperia, Milano, Pesaro Urbino, Pescara, Palermo, Pordenone, Roma, Salerno, Siena, Treviso, Trieste, Torino e Varese.
Il gruppo “Basta Dittatura”, sottolineano gli inquirenti , “negli scorsi mesi aveva raccolto decine di migliaia di iscritti, risultando essere il nodo di collegamento con tutti i principali spazi web di protesta, caratterizzata da un persistente incitamento all’odio ed alla commissione di gravi delitti; la propagazione virale dei messaggi ha determinato inoltre consistenti disagi nella gestione dell’ordine e sicurezza pubblica delle piazze”.
"Gli indagati – aggiungo gli investigatori - avevano partecipato alla chat, istigando sistematicamente all’utilizzo delle armi ed a compiere gravi atti illeciti contro le più alte cariche istituzionali, tra cui il Presidente del Consiglio Mario Draghi; obbiettivi ricorrenti sono stati inoltre le forze dell’ordine, medici, scienziati, giornalisti e altri personaggi pubblici accusati di ‘asservimento’ e di ‘collaborazionismo’ con la ‘dittatura’ in atto. Presa costantemente di mira con pesanti insulti anche tutta quella parte di popolazione che, vaccinandosi e osservando le regole di protezione personale, ha accettato di rendersi ‘schiava’ dello Stato”.
“Molti dei perquisiti – sottolineano poi gli inquirenti – risultavano già noti alle forze di polizia, sia per aver aderito a posizioni estremiste sia per precedenti reati quali resistenza a pubblico ufficiale, furto, rapina, estorsione ed in materia di stupefacenti. Tra gli indagati figurano però anche soggetti incensurati caduti nella spirale dell’odio online. I contenuti e i toni sono risultati esasperati, con riferimenti espliciti a ‘impiccagioni’, ‘fucilazioni’, ‘gambizzazioni’, oltre ad allusioni dirette a ‘nuove marce su Roma’ ed al terrorismo”.
Tra gli identificati, infine, anche soggetti che avevano promosso blocchi autostradali e ferroviari nonché attivisti protagonisti di aggressioni di piazza alle forze dell’ordine impiegate per i servizi di ordine pubblico.
(Unioneonline/l.f.)