Il parroco che si è dimesso per amore: «Un dono di Dio, non potevamo ingannarlo»
Don Antonio Scala, coinvolto in una relazione con una parrocchiana, si racconta: «Non rimpiango quello che ho fatto»Don Antonio Scala (dai social)
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«Non rimpiango quello che ho fatto, è stato un dono di Dio».
Parole di don Antonio Scala, il sacerdote che nei giorni scorsi si è dimesso da tutte le sue cariche ecclesiastiche a Ischia a causa di una relazione con una parrocchiana sposata. «Il futuro non lo conosco, io spero di continuare con questa donna perché ci vogliamo bene», ha aggiunto, intervistato al telefono da Storie Italiane su Rai1.
«Per me è stato qualcosa di molto forte – racconta - altrimenti ci saremmo allontanati come dopo una passeggiata, tu vai a casa tua, io ritorno a casa mia e nascondiamo tutto. Ma non ci siamo riusciti. Possiamo ingannare gli uomini, ma Dio alla fine vede tutto e sa tutto. Ho pensato di andare dal vescovo e dirgli 'ho fatto questo' e di prendermi la responsabilità, ci vuole un po' di tempo per tutti». «Voglio bene alla comunità», ha poi concluso, «porto tutti nel cuore, spero che non si allontanino dalla Chiesa. Ma questa è la mia vita, una mia scelta che non c'entra con loro. Non ritorno, ormai ho chiuso e non mi sento più di fare il prete. Non basterebbe una confessione, ci vuole una conversione».
La donna di 41 anni, due figli, ha allontanato di casa il marito pochi giorni prima di Natale per poter vivere il suo amore con don Scala: lo aveva conosciuto in chiesa e dopo un po' sarebbe nata la relazione che, secondo alcune testimonianze, va avanti già da tempo. Pochi giorni fa l'epilogo, che in breve è divenuto di dominio pubblico.
Domenica è stato monsignor Carlo Villano, vescovo di Ischia, a celebrare la messa nella parrocchia della Natività di Maria Santissima e Sant'Alfonso Maria de'Liguori retta fino a pochi giorni fa da don Scala. La cerimonia religiosa è stata concelebrata insieme al nuovo parroco, don Carlo Busiello. Dopo la messa, ai microfoni dei cronisti che lo hanno intervistato il vescovo ha aggiunto: «Qualche giorno fa don Antonio mi ha comunicato l'accaduto e le sue intenzioni: abbiamo cercato di accompagnarlo in questo momento, spero che ora possa ritrovare la dimensione di ascolto e discernimento con sé stesso e con le persone coinvolte in questa vicenda; questo deve essere il momento dell'ascolto, del silenzio e della preghiera. Nessuno può farsi giudice del prossimo ed io non mi sento di giudicare don Antonio. Preghiamo per la famiglia coinvolta sperando che tutto possa ricomporsi e risolversi secondo i desideri e per il bene di tutti».
(Unioneonline)