Interrogato il collega sardo di Alice Neri, gli avvocati: «Falso che sia scappato nell'Isola»
È stata una delle ultime persone a vedere la 32enne viva, i legali: «Estraneo ai fatti, ci sono riscontri tecnici»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
È stato ascoltato dai pubblici ministeri modenesi Claudia Natalini e Giuseppe Amara il collega di lavoro di Alice Neri.
L'uomo, di origini sarde, è stato tra le ultime persone a vedere viva la 32enne trovata poche ore dopo carbonizzata nella sua auto, a Concordia, nel Modenese, lo scorso 18 novembre. Avevano passato la serata precedente insieme in un locale a Concordia.
È indagato così come il marito della donna (che a sua volta ha risposto alle domande dei magistrati venerdì) e il principale sospettato per il delitto, un 29enne tunisino che in questo momento si troverebbe in Svizzera.
«Il nostro assistito è estraneo ai fatti - dicono gli avvocati che assistono il sardo, Matteo De Santis e Roberta Sofia di Modena insieme a Pierluigi Olivieri e Luigi Esposito di Sassari - e questo risulta anche da riscontri tecnici. Venerdì scorso è stato sentito dalla procura e ha fornito elementi utili alle indagini. Teniamo a precisare che il nostro assistito non è tornato in Sardegna, ma che il silenzio sulla vicenda gli è stato consigliato dai suoi avvocati sin dall'inizio, anche per rispetto della vittima e dei suoi famigliari».
Non risulta sia rientrato in Italia il 29enne tunisino, principale indagato per omicidio e distruzione di cadavere, che si sarebbe allontanato dall'Italia il giorno dopo la morte della giovane e la cui abitazione di Concordia è stata perquisita dai carabinieri proprio nella giornata di venerdì.
(Unioneonline/D)