L'ordinanza di arresto per i fratelli Marco e Gabriele Bianchi, Mario Pincarelli e Francesco Belleggia è basata sulla testimonianza chiave di un ragazzo che ha assistito al pestaggio, che si trovava con la vittima e altri amici in largo Santa Caterina a Colleferro nel momento in cui è stato ucciso Willy Monteiro Duarte.

"Ho un vivido ricordo di un paio di loro che addirittura saltavano sopra il corpo di Willy già steso a terra e inerme", ha detto il giovane.

"Ho visto sopraggiungere a palla un'auto di grossa cilindrata. Sono scese cinque persone che si sono lanciate contro chiunque capitasse a tiro sferrando calci e pugni e poi si sono accanite contro Willy", ha raccontato il teste chiave a quanto si legge nell'ordinanza che ha confermato i 4 arresti.

"Mentre era in terra hanno proseguito a sferrare calci e pugni contro Willy, tanto che non si è più riuscito a rialzare", ha aggiunto il ragazzo confermando che "tra gli aggressori sono certo che ci fossero i fratelli Bianchi e Pincarelli, oltre a una quarta persona che aveva il braccio ingessato, uno sceso con gli altri dal Suv".

Un altro testimone ha riferito di Willy in preda agli spasmi: "Qualcuno mi urlava che il mio amico Willy, coinvolto nel parapiglia, si trovava steso a terra ed io, facendomi spazio tra la gente, in effetti notavo Willy a terra sul marciapiede preso da spasmi tipo delle convulsioni. Attorno a lui c'era una moltitudine di persone e ricordo che qualcuno ha provato a soccorrerlo e rianimarlo".

L'AUTOPSIA - Una condizione di politraumi distribuiti tra torace, addome e collo che hanno causato un "grave shock traumatico" che ha indotto l'arresto cardiaco. Sono i risultati preliminari dell'autopsia svolta sul corpo del 21enne presso l'Istituto di medicina legale di Tor Vergata. L'esame è durato oltre tre ore. Per definire ulteriormente quale colpo è risultato fatale a Willy occorreranno altri approfondimenti.

BELLEGGIA AI DOMICILIARI - Questa mattina il gip di Velletri ha convalidato l'arresto con l'accusa di omicidio preterintenzionale ai danni dei quattro ragazzi accusati del delitto. Uno di loro, Francesco Belleggia, ha ottenuto i domiciliari, nel corso dell'interrogatorio di garanzia ha detto di aver visto uno dei fratelli Bianchi colpire Willy. I due fratelli e Pincarelli restano in carcere.

IL RACCONTO DI BELLEGGIA - "Picchiavano selvaggiamente chi era sul posto, poi hanno colpito repentinamente Willy con un calcio al torace", questo il raconto di Belleggia. Il ragazzo ha riferito che i fratelli Bianchi sono arrivati con Pincarelli e un'altra persona sul posto, chiamati da un loro amico perché si era determinata una pesante lite tra alcuni amici di Willy e Belleggia a causa di una ragazza. Sono arrivati a lite già sedata, ma sono scesi dal Suv "e hanno iniziato a picchiare selvaggiamente tutti", per poi accanirsi sul povero Willy.

Appare dunque "più sfumata" la posizione di Belleggia, scrive il gip di Velletri. "Pur avendo dato origine e motivo alla discussione poi posta a pretesto dell'aggressione, nel momento in cui i due fratelli Bianchi si accanivano su Willy si trovava impegnato in uno scontro verbale che, come ricavabile dalle dichiarazioni di due testimoni, si era concluso senza violenze significative". Quindi, "se il colpo ai danni dello Zuma e il suo coinvolgimento nell'aggressione che portava la morte di Willy consentono apprezzare un concreto ed attuale pericolo di condotte criminali, questo appare in effetti contenibile tramite la meno severa cautela domiciliare".

"AGGRESSIONE IMMOTIVATA" - Willy non c'entrava nulla, l'aggressione nei suoi confronti era immotivata, si legge nell'ordinanza del gip di Velletri. "Sussistono senza dubbio i futili motivi sostanziati nell'assenza di alcuna plausibile ragione a motivo dell'aggressione". Un'aggressione "realizzata nei confronti di una persona che come chiarito dallo stesso Belleggia non c'entrava nulla ed era stata violentemente colpita solo in quanto si era trovata nella ressa creatasi intorno a Belleggia e allo Zuma (l'amico di Willy, ndr)".

IL FRATELLO: "NON SONO STATI LORO" - "Non sono stati i miei fratelli Gabriele e Marco a uccidere Willy", ha detto Alessandro Bianchi intervistato a Pomeriggio Cinque. "Io ero al bar dove lavoro, loro sono entrati insieme agli altri due arrestati. L'unica cosa che ho sentito dire dai miei fratelli è stato 'Prenditi la responsabilità di quello che hai fatto'. Non ho visto a chi lo hanno detto, ero di spalle".

(Unioneonline/L)
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