Da un lato il marito che scrive su Facebook dediche d’amore alla sua adorata moglie, scomparsa a Trieste il 14 dicembre scorso e ritrovata morta il 5 gennaio. “Sempre ti amerò” sono le parole che Sebastiano Visintin ha pubblicato sulla sua bacheca rivolgendosi alla donna, Liliana Resinovich, insieme ad alcuni scatti della loro vita, di momenti felici, in cui entrambi apparivano sorridenti.

Dall’altro c’è l’amico della 63enne, Claudio Sterpin: si dice che la ex dipendente regionale avrebbe voluto lasciare il marito per andare a convivere con lui, circostanza che finora non ha conferme ufficiali. L’uomo ha raccontato che Liliana, seppur di fatto avesse intenzione di separarsi da Visintin, lo considerasse “comunque il suo consorte”, tanto che lo avrebbe mantenuto grazie alla propria pensione, questo almeno era il programma. Ma c’è un ulteriore mistero da risolvere: quei 2mila euro ritrovati nella casa di famiglia. Forse la donna li teneva da parte per pagare la caparra e l’anticipo dell’affitto di un appartamento? Quello da condividere con l’amico? Lui non si è sbilanciato, perché “tutti teniamo in casa del denaro”, ma una nuova soluzione abitativa sì, la stava cercando, “perché avrebbe lasciato Sebastiano”.

Quando è stata trovata morta, Liliana non aveva la fede al dito. L’aveva lasciata a casa, insieme ad altre cose preziose e care come alcuni oggetti appartenuti a sua madre. Anche questo ha fatto pensare, forse un simbolo di un legame che non c’era più e che lei non voleva più indossare.

Ora tutti parlano di omicidio, in particolare suo fratello, e per motivi di soldi, ma in campo c’è ancora l’ipotesi del suicidio.

(Unioneonline/s.s.)

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