Ha ordinato al figlio di uccidere la sorella, che "si era fatta sbirra" perché si era fidanzata con un carabiniere.

Il boss Giuseppe Scaduto, tra gli esponenti di spicco di Cosa Nostra a Bagheria (Palermo), è finito in manette in un blitz dei militari, insieme ad altre 15 persone, tutte accusate di associazione di tipo mafioso ed estorsione aggravata dal metodo mafioso.

Il provvedimento di custodia cautelare riguarda Pietro Liga, Antonino Virruso, Francesco Speciale, Giacinto Di Salvo, Salvatore Zizzo, Vito Guagliardo, Damiano D'Ugo, Vincenzo Urso, Andrea Lombardo, Michele Modica, Giovan Battista Rizzo, Giovanni Trapani, Francesco Lombardo, Andrea Carbone e Nicola Marsala.

Nell'operazione sono stati impiegati anche un elicottero e le unità cinofile.

"UCCIDI TUA SORELLA" - Il capomafia Scaduto era uscito dal carcere da sei mesi e, secondo quanto emerso dalle indagini della Dda di Palermo, era già riuscito a ricreare un nuovo gruppo dirigente del mandamento mafioso di Bagheria, che continuava a imporre estorsioni a commercianti e imprenditori. Ma non solo.

Dopo aver scoperto la relazione della figlia con un maresciallo, il boss temeva che il militare scoprisse i suoi traffici.

Aveva perciò ordinato l'omicidio di entrambi al figlio, che si era però rifiutato, confidandosi con un amico: "Io non lo faccio, il padre sei tu e lo fai tu… Io non faccio niente… Mi devo consumare io? Consumati tu, io ho trent’anni, non mi consumo".

(Redazione Online/s.s.-F)
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