«La situazione è difficile e mi ricorda quella vissuta in Sardegna in occasione dell’alluvione Cleopatra nel 2013, che aveva fatto crollare il ponte tra Oliena e Dorgali. Oppure quella che a sconvolto Bitti, per parlare solo della nostra Barbagia».

È la testimonianza di Valentina Delogu, 27enne nuorese residente a Mercato Saraceno, centro di poco più di seimila abitanti nella provincia di Forlì-Cesena, messa in ginocchio da pioggia ed esondazioni. 

«Nel nostro Comune – spiega Valentina, che con i genitori gestisce nel paese il ristorante sardo Ammentos – il problema principale sono le frane, che hanno causato interruzioni e disagi alla viabilità. Molte pareti della zona appenninica hanno ceduto o rischiano di cedere e dunque, in pratica, siamo isolati».

Non solo: «In gran parte del territorio non c’è linea telefonica e le comunicazioni sono difficoltose e molte case, soprattutto quelle più vicine al fiume Savio e ai corsi d’acqua, sono state evacuate». 

In un momento così drammatico Valentina Delogu e la sua famiglia non fanno mancare la propria buona volontà: «Ci ha contattato l’Unione dei Comuni della Valle del Savio, per chiedere si potevamo mettere a disposizione i locali del nostro ristorante come punto di appoggio o di ristoro per eventuali sfollati o per operatori e volontari della protezione civile che stanno lavorando giorno e notte per i soccorsi. E noi abbiamo detto volentieri di sì. Un modo per dare una mano in questa terribile emergenza». 

In provincia di Forlì-Cesena è anche Savignano sul Rubicone, dove vive Mauro Palmas, dirigente del sindacato militare “Siamo esercito” originario del Sassarese. 

«Nel nostro Comune gli argini del fiume hanno tenuto, ma nei paesi accanto ci sono stati pesanti allagamenti ed evacuazioni», racconta. «Anche qui, inoltre, uno dei problemi maggiori è la viabilità, visto che a causa delle piene dei fiumi sono stati chiusi interi tratti di strada, ponti e sottopassi, anche su arterie stradali fondamentali». E «sono tante – prosegue Palmas – le persone che non possono raggiungere i luoghi di lavoro oppure spostarsi per altri motivi. Tra queste mia moglie che è stata messa subito in smart working». 

Il tempo, però, sta fortunatamente migliorando: «Il vento è calato ed è uscito un po’ di sole. Non diciamolo troppo forte – conclude Palmas -, ma speriamo che il peggio sia finalmente passato». 

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