"Sono molto grato per il sostegno ricevuto e ora mi sento in dovere di ricambiare". Sono le parole Alex Pompa, il ragazzo piemontese di 18 anni che lo scorso aprile ha ucciso a coltellate il padre violento per difendere la madre e che oggi è riuscito a diplomarsi nonostante l'arresto, grazie a una mobilitazione della scuola che ha frequentato da allievo modello.

Dopo l'omicidio, commesso nel corso di una lite con il padre che per l'ennesima volta stava maltrattando la moglie, il ragazzo era finito in manette.

Ma la dirigenza scolastica del suo istituto alberghiero e anche i compagni avevano lanciato un appello al ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina, chiedendo che il suo percorso scolastico sino ad allora impeccabile non venisse rovinato dall'accaduto. E il ministro aveva dato il suo assenso.

Oggi dunque, a Pinerolo, in provincia di Torino, Alex - che si trova ai domiciliari - ha potuto sostenere l'esame di Maturità, superandolo con il voto di 88/100.

Secondo quanto si apprende dal suo avvocato, Claudio Stara, il giovane ha ringraziato preside, insegnanti e anche il Ministero. Non solo, "il ministro Azzolina ha voluto salutarlo direttamente oggi, al telefono, per augurargli ogni bene, dicendogli di non mollare e di continuare a studiare", ha riferito il legale.

(Unioneonline/l.f.)
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