Green pass negli stadi, la rivolta degli steward: “Noi non lo controlliamo”
Secondo la circolare del Viminale anche gli steward dovrebbero controllare la certificazione in occasione di spettacoli ed eventi sportivi
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Rivolta degli steward che sono chiamati, come scritto nella circolare del Viminale, a controllare il Green pass all’ingresso degli stadi e in occasione degli spettacoli aperti al pubblico.
"La circolare del Viminale genera errate interpretazioni. Stiamo suggerendo e continueremo a suggerire ai delegati della gestione degli eventi, durante i Comitati per l'ordine pubblico, di usare persone diverse, quindi non steward, per il controllo del Green pass. Noi interverremo solo nei casi in cui sarà necessario esibire il documento di identità. Gli steward sono già pochi per controllare i biglietti. Le società dovranno avvalersi di volontari, come uomini delle forze dell'ordine in pensione", afferma Ferruccio Taroni, presidente dell'Associazione nazionale delegati alla sicurezza, che rappresenta la categoria degli steward.
Secondo la circolare diffusa ieri dal Viminale, "con riferimento agli spettacoli aperti al pubblico e agli eventi sportivi", possono ritenersi abilitati alle verifiche del Green pass, "anche i cosiddetti steward, ossia il personale iscritto negli appositi elenchi tenuti dai questori".
IL CASO DELLA MENSA – E scatta anche il primo sciopero aziendale alla Hanon Systems di Campiglione Fenile, nel Torinese. Il motivo? L’obbligo del Green pass per accedere alla mensa aziendale, che il governo equipara ai ristoranti.
Proclamate per venerdì due ore di astensione dal lavoro. "Si discriminano i lavoratori e si viola la loro privacy mettendoli alla gogna davanti ai colleghi senza considerare i motivi per cui qualcuno non ha ancora fatto il vaccino", spiega Davide Provenzano, leader della Fim Cisl Torino, che chiede all'azienda "di aspettare chiarimenti dal governo prima di procedere".
L’azienda ha comunicato che i dipendenti privi di Green pass non potranno accedere alla mensa e dovranno consumare i loro pasti al sacco in un’area differente.
"Se gli operai possono lavorare in linea senza Green pass, allora possono anche mangiare in mensa senza il certificato. E' un problema che va risolto a livello nazionale, servono linee guida
chiare e non iniziative estemporanee”, continua il sindacalista.
(Unioneonline/L)