Un banale e pericoloso gioco finito in tragedia. Questa la spiegazione Mohssine Azhar sulla morte della piccola Fatima, tre anni, figlia della sua compagna, precipitata giù dal quarto piano di un edificio a Torino e morta dopo poche ore in ospedale.

"Giocavo con lei sul balcone. La lanciavo in aria e la riprendevo, con la mamma che ci guardava da sotto. Non so come sia potuto accadere”, ha detto al gip Agostino Pasquariello nel corso dell’interrogatorio di garanzia.

L’uomo, arrestato per omicidio, ha ammesso di aver bevuto qualche bicchiere e di aver assunto dell’hashish, ma ha ribadito di “non aver mai perso lucidità”, se non quando si è reso conto che la piccola era caduta.

Ieri davanti alla pm l’uomo, di origini marocchine, è scoppiato in lacrime, dicendo di voler molto bene alla bimba e ammettendo una sua “disattenzione”.

"Non si dà pace", ha riferito in mattinata il suo legale, Alessandro Sena, che lo ha incontrato nel carcere delle Vallette. "Adesso che è solo sta metabolizzando la tragedia - ha aggiunto - ed è sconvolto. Non dimentichiamoci che ha saputo della morte della bimba, a cui voleva bene come a una figlia, pochi minuti prima di essere interrogato in procura".

I FATTI – La bambina avrebbe raggiunto da sola l'abitazione del patrigno, che si trova sopra quella in cui viveva con la madre, con addosso il pigiamino e le calze antiscivolo ai piedi. L'uomo, che stava bevendo con alcuni amici, l'avrebbe presa in braccio e sarebbe andato sul balcone a salutare mamma Lucia, al piano di sotto sul ballatoio. Poi quel tragico gioco, sotto gli occhi della madre.

Il pm Valentina Sellaroli ha chiesto la convalida del fermo per omicidio volontario con dolo eventuale e la misura cautelare. Il difensore di Mohssine, Alessandro Sena, ha chiesto invece di cambiare l'ipotesi di reato in omicidio colposo e quindi la non convalida del fermo e nessuna misura cautelare, in quanto non sussisterebbe il pericolo di fuga.

IL CORDOGLIO – Anche questa mattina, intanto, all’ingresso del palazzo di via Milano, luogo della tragedia, diverse persone hanno portato dei mazzi di fiori per la piccola Fatima. Fiori bianchi che si accumulano vicino al portone.

"Abbiamo sentito e letto quanto accaduto e siamo rimasti molto colpiti", ha detto una coppia di ambulanti arrivati dal vicino mercato di Porta Palazzo.

La mamma di Fatima, Lucia, che ha un altro figlio più grande, non risponde al citofono. "Non c'è, non è in casa, da quella maledetta sera non l'abbiamo più vista. Deve essere andata da qualche parente, o forse da amici", dice un vicino. I condomini chiedono "di essere lasciati in pace".

"È una brutta storia, ma noi non sappiamo nulla e non c'entriamo nulla".

(Unioneonline/L)

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