Assolto "per non aver commesso il fatto". Questa la decisione del giudice nei confronti di Marco Carta.

Il cantante cagliaritano è arrivato a processo - con rito abbreviato e a porte chiuse - con l'accusa di aver rubato delle magliette del valore di 1.200 euro alla Rinascente di Milano lo scorso 31 maggio.

Nei suoi confronti il pm aveva chiesto otto mesi di reclusione e 400 euro di multa.

Mentre gli avvocati della difesa - Simone Ciro Giordano e Massimiliano Annetta - avevano opposto l'assoluzione piena.

Quando ha saputo della sentenza, l'artista si è messo a piangere al telefono con uno dei suoi legali: "Oh mio Dio - ha detto in lacrime - Grazie avvocato". e poi: "È finito un incubo".

"Dalle immagini - commentano i legali - era chiaro fin dal primo momento e oggi lo dice un giudice, ora lasciamolo ai suoi successi professionali".

Intanto il pm impugnerà la sentenza.

Insieme a Carta quel giorno c'era una sua amica, Fabiana Muscas. La 53enne ha chiesto l'ammissione alla messa in prova, con la possibilità di svolgere lavori di pubblica utilità nell'ambito di un'associazione che segue le vittime della tratta della prostituzione con sede a Cagliari.

Il 17 dicembre prossimo è in programma l'udienza. La donna è assistita da Giuseppe Castellano.

(Unioneonline/s.s.)
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