Un'inchiesta della Guardia di finanza ha portato all'arresto di quattro persone a Lecce ritenute responsabili a vario titolo di truffa, concussione, corruzione e falso. In particolare, nell'inchiesta in cui sono indagate una quarantina di persone per un raggiro messo in atto per ottenere un finanziamento di due milioni di euro destinato alle vittime del racket e dell'usura, è finita in manette anche Maria Antonietta Gualtieri, presidente dell'Associazione antiracket del Salento.

Oltre alle quattro misure cautelari (una in carcere, tre ai domiciliari), è stata notificata anche l'interdizione dai pubblici uffici a sette persone ed è stato disposto un sequestro di due milioni di euro.

L'associazione, sulla base di una convenzione firmata nel 2012 con l'ufficio del commissario antiracket del ministero dell'Interno, gestisce tre sportelli a Lecce, Brindisi e Taranto, e presta assistenza alle vittime favorendone l'accesso ai finanziamenti previsti dal Fondo di solidarietà.

Secondo l'accusa, la frode è consistita in una serie di rendicontazioni fittizie di spese per il personale e l'utilizzo di fatture per operazioni inesistenti sull'acquisizione di beni e servizi.

Nell'inchiesta figura anche l'assessore al Bilancio del Comune di Lecce, Attilio Monosi (Direzione Italia, ex Pdl), indagato per concorso in truffa aggravata. Nei suoi confronti il gip ha ordinato il divieto di ricoprire cariche pubbliche.
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