Dopo il 31 marzo, con la fine dello stato d’emergenza, via il Green pass. Ma non ovunque, sarà un percorso “graduale” ha spiegato il sottosegretario alla Salute Andrea Costa.

Il certificato non servirà più nei luoghi all’aperto sin dal primo aprile, ha detto il sottosegretario a Porta a Porta.

“I dati – le parole di Costa – ci confermano che ragionevolmente il 31 marzo non verrà più rinnovato lo stato di emergenza, da lì inizierà una nuova fase con un allentamento graduale delle misure restrittive con la stessa gradualità con cui le abbiamo introdotte”.

“Gradualità” è appunto la parola d’ordine, “questo il criterio che il governo ha deciso fin da subito, sia nell’introdurre le regole che nell’allentare”.

“Faremo subito una distinzione tra i locali al chiuso e gli spazi all’aperto”, ha aggiunto Costa, sottolineando che “con 50 milioni di cittadini che si sono vaccinati e dopo 2 anni di regole e restrizioni e di tanto senso di responsabilità, credo che sia giunto il momento di dare dei messaggi di positività”.

BASSETTI – Anche Matteo Bassetti dice “dal 31 marzo basta Green pass, mantenerlo oltre sarebbe una decisione politica e non una scelta sanitaria”

“La mia idea sul Green pass - ha affermato Bassetti - nasce prima delle minacce. Ho sempre pensato che il Green pass servisse a far vaccinare le persone ed ha funzionato. Dalla sua introduzione abbiamo guadagnato il 30% di vaccinati in 5 mesi. Dopodichè dobbiamo tirare una riga. A fine marzo avremo un 95% di popolazione guarita o vaccinata. Quindi dal 31 marzo basta al Green pass”.

Diverso il discorso dell’obbligo, che l’infettivologo introdurrebbe per tutti gli over 40: “Tutti gli infettivologi erano d'accordo sull'obbligatorietà del vaccino per gli over 40, ma la politica non ha ascoltato. Gli scienziati vengono tenuti in considerazione quando fa comodo, altrimenti vengono ignorati. Se avessimo fatto come dicevano gli scienziati non avremmo avuto tutti quei morti di dicembre e gennaio”.

(Unioneonline/L)

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