Non c'è più pace per il parroco della frazione pistoiese di Vicofaro da quando ha postato sui social la foto della giornata in piscina con dei giovani migranti: dopo gli insulti via Facebook e Twitter, il taglio delle gomme alle biciclette della parrocchia e l'attacco di Matteo Salvini che l'ha definito un "anti-italiano", Don Biancalani deve vedersela ora con i militanti di Forza Nuova, che in una nota annunciano di voler presenziare alla sua messa domenicale per "vigilare sull'effettiva dottrina" del sacerdote.

Immediate le reazioni politiche, con il presidente della Regione Enrico Rossi che definisce la provocazione "un episodio gravissimo: i fascisti e i razzisti tornano a fare paura" e Don Biancalani che dalle pagine di Repubblica fa sapere che "se si presenteranno con simboli e bandiere li caccerò fuori a calci, altrimenti sono liberi di entrare".

Intanto dai social parte l'appello del ricercatore Luca Bravi a sostegno del prete: "Solidarietà e presenza domenica da don Biancalani. Non va lasciato da solo", mentre il segretario provinciale del Partito democratico, Riccardo Trallori, invita i cittadini pistoiesi a essere presenti domenica alla funzione religiosa.

La vicenda non ha lasciato indifferenti neppure le autorità ecclesiastiche, che per placare gli animi hanno deciso di far celebrare la messa domenicale al vicario generale della diocesi di Pistoia, Patrizio Fabbri.

"Credo che qui si stiano davvero oltrepassando i limiti" - ha commentato il vescovo di Pistoia Fausto Tardelli - "Spero solo che si voglia scherzare, anche se lo scherzo mi pare di cattivo gusto. Da quello che leggo si vorrebbe profanare la Ss. eucaristia con l'assurda motivazione di andare a controllare l'operato di un prete addirittura mentre celebra un sacramento e facendo diventare la celebrazione eucaristica teatro di contese e di lotta. Richiamo tutti con forza alla ragione, considerando la gravità di ciò che si vorrebbe fare. (...) A messa si va esclusivamente per partecipare con fede al divino sacrificio, ricevere la grazia di Cristo e imparare a vivere nell'amore fraterno. Ogni altra finalità ha qualcosa di sacrilego".

Quanto all'operato di Don Biancalani, il vescovo ricorda a tutti che "sull'operato di un prete, sul suo insegnamento e la sua azione pastorale, giudice è il vescovo, che non si esime certo dal valutare con attenzione le varie situazioni. Nessun altro può prendere il suo posto".

(Redazione Online/b.m.)
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