L'hotel Colbricon, in Trentino, si difende dopo la denuncia di Cecilia Bonaccorsi, madre di Tommaso, il 24enne non vedente e affetto dalla sindrome di Norrie che sarebbe stato allontanato dalla sala ristorante della struttura perché «i clienti si lamentano».

In una nota lo staff si dice «estremamente rammaricato per quanto accaduto» e precisa che «nulla è stato compiuto in malafede o con intento discriminatorio».

«Dal momento che, come struttura che opera nel settore alberghiero da oltre 40 anni, l'hotel Colbricon Beauty & Relax ha la priorità di garantire il benessere di tutti i suoi ospiti, alcuni clienti si sono rivolti ai gestori per chiedere una maggiore tranquillità, a causa delle urla nella sala da pranzo. Per tale motivo la proprietaria ha proposto a Cecilia e Remo di spostarsi in una saletta intima, raccolta, in cui spicca come elemento decorativo un mosaico di vetro. Non, come è stato scritto, un vetro oscurato o una stanza in cui isolare Tommaso; al contrario, un luogo nel quale a Tommaso venissero garantite la massima discrezione e la possibilità di esprimersi liberamente», si legge nella nota.

«La proprietaria dell'hotel - prosegue il comunicato - si scusa per il gesto fraintendibile. Non era suo intento offendere la sensibilità di nessuno, motivo per il quale ha subito tentato di aprire un dialogo con le persone coinvolte, per ora senza risultati. L'intero staff dell'hotel Colbricon rinnova le proprie scuse alla famiglia di Tommaso e i propri ringraziamenti agli ospiti, ai colleghi e agli amici che li hanno sostenuti in queste ore difficili, in cui sono stati travolti da un'autentica tempesta mediatica e critiche spesso infondate in quanto provenienti da persone estranee ai fatti».

(Unioneonline/D)

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