Delitto Materazzo: "Sul coltello il dna di una terza persona"
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Possibile svolta nelle indagini sulla morte di Vittorio Materazzo, l'ingegnere ucciso a Napoli lo scorso 28 novembre.
Unico indagato - al momento -risulta il fratello della vittima, Luca, ancora latitante; ma su uno dei due coltelli trovati in una busta di plastica a poca distanza dal luogo dell'omicidio - forse le armi del delitto - sarebbe stato individuato il dna di una terza persona, che non avrebbe vincoli di parentela con la vittima.
A riferire il particolare è stato l'avvocato di Luca Materazzo, Gaetano Inserra.
"Il coltello in questione è quello non sporco di sangue, a differenza dell'altro individuato come arma del delitto", ha spiegato il legale. Aggiungendo: "Sul secondo coltello l'ordinanza dice che è stato trovato il dna di Luca e di Vittorio, ma nella perizia della polizia scientifica sembra che il dna tipico di Luca sia assente dal coltello pulito. È stato invece rinvenuto il dna di altro uomo non imparentato con loro. Su alcuni indumenti invece sono stati rinvenuti profili misti".
Perché allora Luca Materazzo si sarebbe reso irreperibile?
Su questo punto l'avvocato ipotizza che Luca "possa essere stato spaventato dalle
lungaggini giudiziarie o da una sentenza per omicidio che ormai già sembrava quasi certa. Questo potrebbe averlo indotto ad allontanarsi. Ma nei suoi comportamenti ha già affermato la sua estraneità".
L'OMICIDIO A NAPOLI - VIDEO: