Dopo il caso di Ivrea di qualche giorno fa, anche i giudici di Firenze hanno riconosciuto un collegamento tra l'uso prolungato del cellulare e una malattia al nervo acustico che ha colpito un lavoratore.

Il tribunale ha condannato l'Inail a risarcirlo. A riferire la notizia è l'avvocato difensore dell'uomo, un addetto alle vendite che ha trascorso per lavoro - e per oltre dieci anni - circa 3 ore al giorno con il telefonino all'orecchio.

È stata così rilevata "l'elevata probabilità di una connessione tra l'uso del cellulare e la malattia", un neurinoma dell'ottavo nervo cranico.

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