Silvio Berlusconi “acquistò per me nel 2008 un appartamento del ‘700 in piazza Campo de’ Fiori a Roma”, casa “da 170 metri quadri del valore di 1,7 milioni di euro”.

Lo ha raccontato, convocata come teste nel processo Ruby ter, la cantante sassarese Cristina Ravot, classe 1975, che si è esibita in alcune serata a Villa Certosa con Mariano Apicella. 

“Lo ha fatto perché aiutava sempre quelli che stavano attorno a lui a comprare casa, perché secondo lui la casa è fondamentale, ci diceva, visto che quando era piccolo aveva sofferto proprio per dei problemi con la casa e quindi voleva vedere le persone tranquille”, ha detto Ravot ai giudici, definendo le serate a Villa Certosa come “cene molto eleganti”.

La musicista si è anche commossa durante la deposizione, ricordando la sua foto che andò sui giornali “come nuova fidanzata di Berlusconi”. “Il mio nome – ha aggiunto – fu impropriamente accostato allo scandalo Ruby e per questo non ho avuto il rinnovo di un contratto in tv”.

L’immobile andava mantenuto e “aveva spese importanti”, ha aggiunto Ravot. Così “quando gli dissi che dovevo venderlo perché non riuscivo a mantenerlo, lui dal 2011 ha iniziato a mandarmi un bonifico mensile da 2.500 euro con cui pagavo le rate dell’Agenzia delle entrate per un accertamento che avevo avuto”.

Berlusconi in questi anni “ha pagato per me soldi che poi andavano all'Agenzia delle entrate, per togliere l'ipoteca dalla casa e per 10 anni ha sostenuto le spese legali, versava 20mila euro al mese”.

La musicista ha precisato di non essere coinvolta nel processo Ruby e ha chiarito il suo rapporto con Berlusconi: “Gli piacevo come bella donna, un approccio può esserci stato perché a lui piace corteggiare un po’ tutti, donne e uomini. Io gli ho voluto molto bene”.

“Anche prima del 2008 mi fece due bonifici da 50mila euro come rimborsi spese per le serata, mi chiamava sempre perché aveva piacere a vedere una bella ragazza che cantava, ma poi si preoccupava continuamente e mi disse che voleva fare qualcosa per me. Io gli dissi di no, poi mi convinsi a farmi regalare la casa”.

Rispondendo anche alle domande del pm Luca Gaglio, ha raccontato di essere stata presente pure ad una cena ad Arcore a cui partecipavano una ventina di ragazze: “Loro ballavano e io non ho cantato, quelle serate però non mi piacevano, perché le ragazze erano invidiose tra loro, volevano farsi vedere, ballare e primeggiare”.

Ha detto di aver anche conosciuto Gianpaolo Tarantini, “non mi piaceva per niente, era un individuo losco”.

(Unioneonline/L)

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