Dopo l’annuncio della Fda statunitense al via libera al richiamo, per chi ha fatto una dose di Johnson & Johnson, con Moderna, ora anche l’Italia si prepara per le nuove somministrazioni. A confermarlo è il presidente del Consiglio Superiore di Sanità nonché coordinatore del Comitato tecnico scientifico Franco Locatelli.

"Il vaccino Johnson & Johnson è uno dei vaccini a vettore adenovirale, come quello di Astrazeneca, monodose – ha ricordato ieri Locatelli ospite della trasmissione "Che tempo che fa” su Rai3 – . È di queste ore la notizia che è in corso un processo di revisione da parte di Fda e successivamente ci sarà certamente anche di Ema, qualora arrivassero indicazioni, come è largamente possibile, di somministrare una seconda dose”.

L’ipotesi è, anche per l’Italia, quella di un vaccino “eterologo”, e dunque una seconda dose con Pfizer o Moderna, vaccini a “Rna messaggero” che avrebbero “anche il vantaggio di generare una risposta immunologica anche migliore", ha precisato Locatelli.

Secondo gli studi presentati dall'azienda e accettati dagli enti regolatori americani ed Ue, l'efficacia del vaccino Johnson & Johnson sugli over18 è di circa il 72 per cento - che sale però al 100 per cento nel contrastare eventuali forme gravi della malattia - contro un 94-95 per cento dei vaccini a Rna messaggero. E proprio da qui la scelta del richiamo eterologo appunto, un po' come consigliato a chi è stato inoculato con AstraZeneca, importante per rinforzare l'efficacia e la risposta immunitaria.

(Unioneonline/v.l.)

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