Oggi è il giorno del processo d'appello a carico di Alexander Boettcher, ritenuto responsabile, insieme alla sua ex compagna Martina Levato, di una serie di aggressioni con l'acido nei confronti degli ex fidanzati della ragazza.

I due, arrestati il 28 dicembre 2014, tornano di nuovo uno di fronte all'altra in un'aula di giustizia dopo oltre un anno. E oggi la Levato testimonierà in aula contro Boettcher, in seguito alla riapertura del processo - l'accusa è di associazione per delinquere - da parte della Corte d'Appello. Processo in cui il broker è stato condannato a 23 anni in primo grado.

La Levato - già condannata a 20 anni e la cui nuova deposizione è stata ritenuta "necessaria" dai giudici - ha sostenuto che il suo ex amante avrebbe avuto "una responsabilità superiore alla sua" nelle aggressioni, attribuendogli il ruolo del "regista" degli assalti con l'acido per via della sua gelosia nei confronti di tutti i ragazzi con cui lei aveva avuto una relazione.

LE PAROLE IN AULA - Alexander Boettcher voleva che Martina Levato finisse in carcere come "prova d'amore" nei sui confronti e come punizione per i "tradimenti" con altri ragazzi avvenuti nel periodo in cui la loro storia "non era seria".

Sono le parole di Martina Levato durante la deposizione in aula al processo d'appello a carico del broker per i blitz con l'acido. "Tutto è iniziato tra aprile e maggio 2014, quando la nostra relazione ha preso un andamento più serio - ha spiegato - e Alexander pretendeva di sapere di tutte le mie avventure passate. Io lo assecondavo - ha aggiunto - non ho mai avuto la forza di dire no. Io mi sono prestata a questo gioco perverso".

Per colpire il fotografo Giuliano Carparelli, con cui aveva avuto un flirt, la Levato ha poi aggiunto: "Avrei dovuto usare il coltello, ma non sono stata proprio in grado. Così per colpire questa persona è stato pensato di usare prima il disgorgante e poi l'acido".

E poi, puntando il dito contro Boettcher, ha aggiunto di aver "aderito al suo piano. Non provavo alcun desiderio di vendetta nei confronti dei ragazzi e volevo solo assecondare il mio uomo".

BOETTCHER REPLICA - "Ho voluto tenere lontano mio figlio da questa vicenda e forse è per questo che Martina prova tutta questa rabbia nei miei confronti", ha detto invece il broker a processo, che ha fatto dichiarazioni spontanee prendendo la parola dopo la ex compagna, che ha testimoniato per oltre un'ora. Una ricostruzione che Boettcher ha liquidato come frutto del risentimento di Martina per la sua linea nel processo per l'affidamento del loro figlio, nato a Ferragosto del 2015.
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