Si facevano pagare 150 euro per ogni “cliente”: ossia ogni no-vax che, in questo modo, vedeva finire il proprio vaccino dentro l’ovatta.
Arrestati con le accuse di corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio, peculato e falso in atto pubblico, un infermiere e un operatore sociosanitario, entrambi dell'ospedale San Giovanni Bosco: il modus operandi è stato ripreso dalle telecamere installate dai Nas nell'hub vaccinale della "Fagianeria", nel Museo di Capodimonte di Napoli.

I due, dopo avere fissato l'appuntamento e con la complicità delle guardie giurate, andavano a prelevare il gruppo di no-vax all'uscita dell'hub per condurlo nel box dove il vaccino anti Covid-19 Moderna invece di essere iniettato nel braccio finiva in un batuffolo d'ovatta.

L’INCHIESTA – “Ti faccio la cortesia, non ti preoccupare, vieni domani… ti do una mano… Tu devi pagare soltanto...mi devi dare i soldi...", si sente dire in un’intercettazione agli atti. A far scattare l’inchiesta una "soffiata" giunta alle orecchie del direttore dell'Asl Ciro Verdoliva.

Secondo le accuse il 40enne e il 55enne, tra il 7 novembre 2021 e il 10 gennaio scorso, per ogni inoculazione simulata intascavano e poi si dividevano 150 euro. A loro si sarebbero rivolti anche genitori con minori al seguito, insegnanti, assistenti tecnico-amministrativi e persino dipendenti ministeriali. A tutti ovviamente il Green pass è stato revocato.

Trentanove in tutto gli indagati, tra falsi vaccinati provenienti anche da fuori regione e colleghi dei due. 

(Unioneonline/D)

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