Il gup del tribunale di Arezzo ha assolto perché il fatto non sussiste Walter De Benedetto, il disabile aretino di 48 anni, malato di artrite reumatoide, accusato di aver coltivato cannabis nel giardino della propria abitazione per scopo terapeutico.

Il giudice ha sposato la richiesta del pm Laura Taddei che aveva chiesto l'assoluzione.

Si tratta della prima sentenza inquadrata nella nuova normativa che disciplina la produzione di cannabis in Italia a scopo terapeutico. 

"Siamo molto soddisfatti dell'assoluzione perché il fatto non sussiste. È la soluzione auspicata perché da tempo avevamo chiesto l'archiviazione. De Benedetto non ha mai fatto uso di sostanze stupefacenti": con queste parole uno dei difensori di De Benedetto, avvocato Lorenzo Simonetti ha commentato la sentenza. 

"La adoperava solo per questo - ha dichiarato ancora -, per il dolore che l'artrite reumatoide di cui soffre gli provocava". 

“Le dosi fornite dalla Asl - ha spiegato ancora Simonetti - non bastavano alla sua cura". Soddisfazione è stata espressa anche dall'ex presidente del Corecom toscano Enzo Brogi, che per primo aveva sollevato il caso. Soddisfazione è stata espressa anche dai parlamentari Caterina Licatini del Movimento 5 Stelle e Riccardo Magi di +Europa, quest'ultimo protagonista nei mesi scorsi di una protesta eclatante: portò della cannabis a Walter De Benedetto, nella sua casa a Ripa di Olmo, nei pressi di Arezzo, e poi si autodenunciò a Roma.

(Unioneonline/F)

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