Parlano in aula tre degli imputati al processo per la morte di Serena Mollicone: l’ex comandante della stazione dei carabinieri di Arce Franco Mottola, sua moglie Anna Maria e il figlio Marco.

“Non ho ucciso Serena Mollicone - ha detto quest’ultimo – né lo ha fatto nessuno della mia famiglia. Non ho mai litigato con lei che conoscevo dai tempi delle scuole medie".

La conosceva, ha detto, “perché andavo a ripetizioni di francese dal padre. Ci siamo frequentati in comitiva fino ai 16 anni - ha proseguito l'imputato -. Non abbiamo mai avuto una relazione, nessun flirt. In alcuni casi, sempre in gruppo, è venuta nella vecchia caserma di Arce ma in quella nuova non è mai venuta a trovarmi da sola, ci si vedeva con gli amici anche per fumare qualche spinello. Lei era una ragazza riservata, ma non sono mai stato a casa sua tranne che per studiare francese con il padre".

"Non l’ho uccisa io, né nessuno dei miei familiari – ha aggiunto -. Con lei non ho mai litigato né le ho mai messo le mani addosso. Ho saputo dai giornali che Guglielmo Mollicone (il padre di Serena, ndr) accusava la mia famiglia ma a me non ha mai detto niente di persona. Ero sorpreso ed esterrefatto, abbiamo pensato anche di querelarlo ma poi abbiamo scelto di non infierire per il dolore che provava e perché aveva accusato anche altre persone”.

Serena Mollicone è scomparsa il primo giugno del 2001 ad Arce e fu trovata morta il 3 giugno nei boschi del Frusinate, la testa avvolta in una busta di plastica, le caviglie strette una all’altra da un filo di ferro e le braccia legate dietro la schiena. Secondo la Procura di Cassino è stata uccisa nella caserma dei carabinieri. “Non ricordo quando fu l’ultima volta in cui vidi Serena – ha detto ancora Marco Mottola -. Nel 2001 dissi di averla vista alla festa di Sant’Eleuterio la sera prima che scomparisse perché diedi per scontato che nella festa del paese prima o poi si incontrano tutti”, ha aggiunto riferendosi ad alcune dichiarazioni contraddittorie rilasciate in passato.

Nel processo, davanti al tribunale di Cassino, sono imputati anche il maresciallo Vincenzo Quatrale e l'appuntato Francesco Suprano. I Mottola e Quatrale sono accusati di concorso in omicidio e Suprano di favoreggiamento.

La sentenza è attesa per la prima metà di luglio.

(Unioneonline/D)

© Riproduzione riservata