Il generale Alessandro Casarsa e altri 7 carabinieri sono stati rinviati a giudizio al termine dell'inchiesta sui presunti depistaggi nell'ambito del caso Cucchi, il geometra romano morto nel 2009 mentre era in stato di fermo.

Il gip di Roma ha deciso di disporre il processo, che avrà inizio il prossimo 12 novembre.

Gli otto militari sono accusati a vario titolo di falso, favoreggiamento, omessa denuncia e calunnia.

Oltre a Casarsa, andrà alla sbarra Lorenzo Sabatino, all'epoca dei fatti comandante del reparto operativo dei carabinieri di

Roma; Luciano Soligo, ex maggiore comandante della compagnia Roma Montesacro; Massimiliano Colombo Labriola, all'epoca dei fatti comandante della stazione di Tor Sapienza; Francesco Di Sano, che dieci anni fa era in servizio nella stessa stazione; Tiziano Testarmata, comandante della quarta sezione del nucleo investigativo dell'Arma, e il carabiniere Luca De Cianni.

Quest'ultimo è accusato di falso e di calunnia.

"Oggi è un momento veramente storico", il commento di Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, alla decisione del gip . "Dieci anni fa - ha aggiunto - mentre ci battevamo in processi sbagliati non immaginavamo quello che stava avvenendo alle nostre spalle e sulla nostra pelle ed è merito del carabiniere Riccardo Casamassima (il militare che con le sue rivelazioni ha dato il via al nuovo filone di inchiesta, ndr)

se tutto è cominciato e oggi per quei fatti qualcuno sarà chiamato a riferirne in aula di tribunale".

(Unioneonline/l.f.)
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