Carabiniere ucciso a Roma, mistero sulle intercettazioni dei due americani in carcere
Secondo i legali di Elder, alcuni passaggi di conversazione sono stati mal tradotti oppure omessiPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Ci sarebbe un nuovo colpo di scena nell'ambito delle indagini sull'omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, ucciso a Roma nella notte tra il 25 e il 26 luglio.
A riportare l'indiscrezione è il "Corriere della Sera".
Per il delitto sono indagati due studenti statunitensi, Lee Finnegan Elder — che lo avrebbe eseguito materialmente — e Gabriel Christian Natale Hjorth, accusato di concorso in omicidio.
La possibile svolta nell'inchiesta riguarda le intercettazioni dei due ragazzi durante le loro conversazioni in inglese con avvocati e familiari nel carcere di Regina Coeli.
Secondo i legali di Elder, gli avvocati Renato Borzone e Roberto Capra, sarebbero stati omessi o tradotti in modo errato alcuni passaggi dei loro discorsi.
In particolare, quello relativo a un elemento chiave del processo che si aprirà mercoledì prossimo: i due hanno sempre detto di aver reagito in maniera violenta perché pensavano di essere stati aggrediti da due spacciatori. Sulla base di quanto affermato mentre erano "ascoltati" in cella, i pm di Roma li hanno invece accusati di essere consapevoli che si trattava di due carabinieri.
A inizio del procedimento, i legali - che hanno riascoltato i nastri facendo ripetere la traduzione - depositeranno il testo integrale per mostrare ai giudici della Corte d’assiste gli errori compiuti e le parti di conversazione stralciate, secondo loro, arbitrariamente.
"Le traduzioni sono state effettuate da un perito scelto dai magistrati", avrebbe fatto sapere l'Arma.
(Unioneonline/F)