Tutti i sistemi vanno bene, ma la battaglia per riportare l'epidemia ad una dimensione sostenibile passa soprattutto dai comportamenti quotidiani di ognuno: mascherine, igiene e distanze sono la chiave di lettura per riportare la curva a dimensione contenuta.

Lo ha affermato il presidente dell'Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, alla conferenza stampa organizzata al ministero della Salute sull'analisi dei dati della "cabina di regia" relatva all'emergenza Covid-19 nel Paese.

"L’incidenza dei contagi in Italia - ha chiarito Brusaferro - è alta: 524 casi per 100mila abitanti nel periodo di sorveglianza che raccoglie dati di qualche giorno fa. Ci sono differenze tra regioni, ma il nostro Paese eccede largamente la soglia fissata a livello Ue".

"Le terapie intensive e i ricoveri in area medica mostrano una curva che cresce rapidamente vicino a soglie critiche", ha quindi aggiunto.

I MALATI - Il presidente dell'Iss ha poi tracciato il quadro relativo alla sintomatologia dei contagiati: "La quota degli asintomatici rimane costante, un po’ sotto il 50-60%". Il dato significa, quindi, che "una parte importante rimane senza sintomi, un'altra mostra sintomatologia lieve. Anche la parte dei pazienti critici e severi è minoritaria, ma comunque anche numeri contenuti sono in grado di impattare sui criteri delle terapie intensive".

"L'età mediana purtroppo è in leggera crescita, lentamente si avvicina verso i 50 anni. E parallelamente l'età over 70 comincia ad avere un numero crescente di casi".

INDICE RT - L’indice Rt ha una curva che cresce ora più lentamente, su una media nazionale che supera 1 e in alcune regioni sfiora il 2 e con una media pari a 1,7: "Anche se l’Rt si sta stabilizzando - ha però spiegato Brusaferro - l’alert sulla soglia superata in alcune Regioni e aree sub-regionali sui posti in terapia intensiva, deve indurre alla massima attenzione. Non siamo in una condizione di regressione del virus".

Perché la situazione possa definirsi sotto controllo, ha ancora chiarito il presidente Iss, l’indice Rt deve scendere sotto il valore 1.

"La decelerazione è frutto delle misure poste in essere nei giorni scorsi - ha quindi specificato il professor Locatelli, presidente del Consiglio superiore di Sanità - Quindi ci aspettiamo un ulteriore miglioramento dei dati". Sempre che, precisa Locatelli, i singoli cittadini mantengano i comportamenti responsabili.

REGIONI VERSO RISCHIO ALTO - "Sulla base dell'ultimo monitoraggio - ha ancora aggiunto Brusaferro - ci sono 4 regioni che vanno verso un rischio alto e nelle quali è opportuno anticipare le misure più restrittive". In precedenza era stato sottolineato che 2 regioni hanno una occupazione dei posti letto sopra il 30%, 2 al 29%.

Quanto alla Campania, osservata speciale, "riteniamo validi i dati, ma approfondimenti sono in atto per cogliere aspetti che potrebbero completare una analisi che è in corso".

MEDICI DI BASE - "Su richiesta del ministro della Salute Roberto Speranza - ha poi chiarito Locatelli - è stato appena finalizzato un documento di supporto per i medici di medicina generale che fornisce loro degli orientamenti, e ci sono delle riflessioni sull'opportunità di intraprendere particolari trattamenti farmacologici a seconda delle tipologie di pazienti". Il documento "è al vaglio del ministro e verrà condiviso con la Fnomceo e interlocutori medici".

(Unioneonline/v.l.)
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