Oltre 5mila persone identificate, più di 150 interventi di ordine pubblico, un considerevole quantitativo di sostanze stupefacenti sequestrato, trenta arresti per diverse tipologie di reato e altrettante denunce a piede libero, ma anche centinaia di interventi in soccorso di cittadini e turisti colti da malore o vittime di incidenti stradali: sono i numeri dell'operazione “Strade sicure” sotto il comando della brigata “Sassari”, duemila uomini e donne dell'esercito impegnati a garantire giornalmente la sicurezza di 161 siti ed obiettivi sensibili, presenti in maggioranza nella capitale.

Stazioni ferroviarie e metropolitane, ambasciate, luoghi di culto – tra i quali rientrano alcuni presidi nelle adiacenze della Città del Vaticano e delle basiliche papali – siti turistici e di interesse storico della città di Roma, dodici dei quali dichiarati dall’Unesco patrimonio dell’umanità, porti ed aeroporti, centri di accoglienza, il campo nomadi di via Salviati e l'impianto di trattamento e smaltimento rifiuti di Rocca Cencia, nella periferia est della capitale.

È qui che i militari hanno operato per garantire la sicurezza dei cittadini attraverso servizi di vigilanza e attività di perlustrazione in concorso e congiuntamente alle forze di polizia finalizzate al controllo del territorio, al contrasto alla criminalità e alla prevenzione di attacchi terroristici. Dopo cinque mesi a Roma, la brigata “Sassari” ha ceduto la guida del raggruppamento “Lazio Abruzzo” agli alpini della brigata “Julia”.

Il passaggio di consegne tra il comandante della brigata “Sassari”, il generale Andrea Di Stasio, e il comandante della brigata “Julia”, il generale Alberto Vezzoli, è avvenuto nella caserma “Gandin”, quartier generale del raggruppamento. L'operato della brigata “Sassari”, caratterizzato da un costante aumento delle attività dinamiche e dal controllo dell’area del campo nomadi di via Salviati, è stato elogiato dal comandante delle forze operative sud, generale di corpo d’armata Rosario Castellano. “A Roma, una piazza particolarmente impegnativa, sono stati conseguiti risultati di assoluto spessore – ha affermato il generale Castellano – Tutto questo è merito della preparazione e del duro lavoro portato avanti in questi mesi e della perfetta integrazione tra la componente militare e gli organi istituzionali della capitale”.

L’impiego dell’esercito nella zona di Tor Sapienza si era reso necessario per via della situazione di emergenza venutasi a creare nell’area. Deciso dal Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, l’intervento ha avuto come obiettivo quello di prevenire rischi ambientali e contrastare il fenomeno dei roghi tossici, conseguenza del traffico e dello smaltimento illecito di rifiuti.

Ora i Dimonios torneranno nell’isola per essere riabbracciati dai sardi che amano in modo particolare la gloriosa Brigata da sempre in prima linea al servizio della Nazione e della Sardegna.

L.P.
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