Dalle prime luci dell'alba, gli agenti della polizia e i carabinieri hanno eseguito numerosi ordini di esecuzione pena, per un totale di 247 anni, in forza della decisione della Cassazione che ha reso definitive le condanne emesse nel giugno scorso nei confronti di 27 imputati.

Si tratta di presunti affiliati al clan di Andria dei "Pistillo-Pesce", dedito al traffico di sostanze stupefacenti (cocaina, eroina, hashish e marijuana) nella città pugliese e nelle zone limitrofe.

Si tratta di uno dei gruppi criminali più organizzati sul territorio e i cui vertici - secondo quanto emerso nelle indagini - seppure in carcere, continuavano a dare ordini per gestire i traffici illeciti sul territorio.

La complessa indagine ha ricostruito le attività illegali del gruppo criminale organizzato prevalentemente su base familiare, e che acquistava congrue scorte delle sostanze (dell'ordine di uno o più chili per tipo di sostanza), ripartendole poi in dosi "da strada" e rivendute agli utilizzatori finali nel territorio della città di Andria.

Il controllo dell'attività di spaccio avveniva anche mediante l'uso della forza e delle armi, con l’obiettivo di esercitarlo in maniera esclusiva.

L’associazione operava prevalentemente nella zona del quartiere popolare San Valentino e nella parte antica della città, piazza Manfredi.

(Unioneonline/v.l.)
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