Cancellavano multe in cambio di biglietti per spettacoli pubblici, per le giostre, addobbi per matrimoni o servizi di trasloco. I militari della Guardia di Finanza di Lecce hanno notificato 46 avvisi di garanzia e due misure interdittive dal servizio per un anno a carico di due vigilesse del Comando della Polizia Locale di Lecce.

Tra gli indagati compaiono ex amministratori come l’assessore al Traffico e alla Mobilità e un consigliere comunale. Ma hanno ricevuto un avviso di garanzia anche un maresciallo della Polizia provinciale e una dipendente della Lupiae servizi, all'epoca in servizio all'ufficio traffico del Comune.

Secondo le accuse farebbero parte di un'associazione per delinquere finalizzata alla corruzione che nel corso degli anni avrebbe portato alla soppressione di decine di atti amministrativi: avrebbero annullato o archiviato verbali per violazioni al Codice della Strada elevati a carico di persone a cui erano legati da amicizia o per motivi di interesse. Oltre 500 i casi analizzati.

«Venivano creati persino dei permessi per la zona Ztl retrodati ad hoc per consentire l'annullamento postumo dei verbali», spiega il tenente colonnello del Nucleo Pef della Guardia di Finanza di Lecce Giuseppe Giulio Leo precisando che «l'attuale linea di comando della Polizia Municipale ha sempre collaborato all'indagine fornendoci negli ultimi anni una strettissima collaborazione».

Nell'ordinanza cautelare il gip Silvia Saracino attribuisce un ruolo primario alle due vigilesse al centro di quella che viene definita una «persistente, sistematica e indefessa attività criminale posta in essere ininterrottamente e continuata anche dopo l'inizio delle indagini partite nel 2019». Sebbene trasferite dal comandante della Polizia Locale ad altri uffici dopo l'avvio delle indagini, le due vigilesse si sarebbero macchiate - annota il giudice - di una condotta di «vera e propria professionalità criminale».

(Unioneonline/D)

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