Tamara Masia è "socialmente pericolosa", e dal carcere ha anche fatto "promessa di denaro per uccidere" il ragazzo con cui ha avuto una relazione. Anche dopo l'arresto, inoltre, gli avrebbe anche inviato "lettere minatorie o, quantomeno, di carattere persecutorio".

Lo scrive il gup Manuela Cannavale, nelle motivazioni della sentenza di condanna in abbreviato a due anni di carcere di Tamara Masia, che lo scorso 4 gennaio, in piazza Gae Aulenti, ha aggredito un barista di 28 anni che aveva troncato la relazione con lei.

Per la 43enne il giudice ha stabilito due anni di misura di sicurezza, con ricovero in una Rems, in attesa dell'individuazione di una comunità adeguata.

La donna, assistita dall'avvocato Giuseppe Capobianco, ha impugnato la sentenza. Nelle motivazioni giudice scrive che la donna "è scarsamente critica rispetto alle reali conseguenze di quanto da lei posto in essere, in quanto tenta tuttora di sottolineare la propria esasperazione e disperazione, descrivendosi come vessata, maltrattata, abusata e priva di aiuti".

Infine, ha ritenuto non applicabili le attenuanti generiche per via della "particolare gravità" dei fatti e la "sicura programmazione del reato di lesioni gravi, quantomeno consistente nel procurarsi lo spray urticante e l'acido utilizzati nell'aggressione".

(Unioneonline/F)
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