Cappellacci annuncia un ricorso della Regione e accusa: un testimone mi ha riferito che un armatore, il signor Onorato, avrebbe fornito un contributo ingente a un candidato alla presidenza. Immediata la replica: "Quereliamo Cappellacci". Ricorso anche da parte anche della Saremar, contro la condanna dell'Ue e la richiesta da parte di Bruxelles di 10,8 milioni per una parte del sostegno concesso dalla Sardegna alla compagnia di navigazione nel 2011 e nel 2012. Lo ha annunciato il governatore Ugo Cappellacci in una conferenza stampa.

IL GOVERNATORE - "Il provvedimento - ha spiegato Cappellacci - non ci è stato ancora comunicato formalmente, abbiamo saputo tutto solo da una nota. Un intervento che lascia spazio a molte perplessità e dubbi. Legittimo pensare male". La flotta sarda però rimane in piedi: "Non è una bocciatura della nostra politica dei trasporti - ha detto il presidente della Regione - perché, da quanto possiamo apprendere, si conferma che è legittimo un intervento della Regione in questo settore. La contestazione riguarda in fatto l'organizzazione di questo intervento, non lo stesso intervento". I sospetti: "L'Ue stava trattando dall'ottobre 2011 il caso relativo a Tirrenia, Saremar risale a dicembre 2012. Noi avevamo sollecitato l'accorpamento. E ci aspettavamo l'aggiornamento della riunione per l'attività istruttoria fissata per il 21 gennaio per trattare la questione. Invece improvvisamente facciamo i conti con questo provvedimento: una sentenza di condanna. Come mai?".

L'ACCUSA - Ancora polemiche. "L'autorità garante - ha spiegato - aveva ritenuto il nostro intervento utile contro il cartello degli armatori". E dubbi: "Mi è stato riferito da un testimone che ha assistito a un colloquio che un armatore, il signor Onorato, avrebbe fornito un contributo ingente a un candidato alla presidenza. Chi sta ricevendo questi fondi dovrebbe vergognarsi". Poi il contrattacco all'opposizione: "Dai tempi di Soru si voleva fare la flotta sarda. La differenza è che noi l'abbiamo fatta e loro no", ha concluso Cappellacci.

LA REPLICA: "QUERELA" - E' arrivata poi la dura replica di Vincenzo Onorato a questa affermazione: "Ho dato mandato ai nostri legali di querelare il presidente Cappellacci per le ridicole affermazioni odierne evidentemente finalizzate strumentalmente a distrarre l'opinione pubblica dall'odierna multa e dalla richiesta di 10,8 milioni di euro che la regione Sardegna dovrà restituire per le scelte in materia di trasporti". Il presidente Cappellacci ha subito risposto: "Onorato si guardi dal finanziare campagne di altri candidati per motivi tutt'altro che nobili. Sappia che non intimidisce né intimorisce nessuno.

Noi andremo avanti fino a quando non otterremo un pieno ed effettivo diritto alla mobilità per i sardi".

IL GIUDIZIO DELL'UE - La Commissione europea ha bocciato una parte del sostegno concesso dalla Sardegna alla compagnia di navigazione Saremar nel 2011 e nel 2012 perché incompatibile con le norme Ue sugli aiuti di Stato. "Un conferimento di capitale a condizioni diverse da quelle di mercato e la compensazione per l'esercizio di alcuni servizi di navigazione hanno procurato a Saremar un indebito vantaggio economico rispetto ai suoi concorrenti", scrive Bruxelles che chiede che Saremar restituisca circa 10,8 milioni di euro.

Allo stesso tempo, la Commissione ha concluso che le due "lettere di patronage" emesse dalla Regione non garantiscono alcun obbligo finanziario per la compagnia e quindi non costituiscono aiuto di Stato alla Saremar. La Commissione ha anche concluso che le attività promozionali svolte da Saremar sono state pagate al prezzo di mercato. "Gli Stati membri e le autorità regionali sono ovviamente liberi di finanziare servizi di interesse economico generale. Tuttavia, come previsto dalle norme UE, il finanziamento dovrebbe essere trasparente e basato su obblighi di servizio pubblico chiaramente definiti", ha detto Joaquin Almunia, Vicepresidente e Commissario alla concorrenza. Nel 2012 Saremar ha ricevuto un conferimento di capitale dalla Sardegna per un importo annunciato di 6,1 milioni di euro. La Commissione ha concluso che nessun investitore privato operante in condizioni di mercato avrebbe accettato di investire alle stesse condizioni in circostanze analoghe. L'apporto di capitale costituisce pertanto un aiuto di Stato poiché ha conferito un vantaggio economico a Saremar rispetto ai suoi concorrenti, che esercitano la propria attività senza denaro pubblico. Tale aiuto di Stato è inoltre incompatibile con le norme dell'Ue in quanto non era accompagnato dall'attuazione di un piano di ristrutturazione conforme ai requisiti degli orientamenti sugli aiuti di Stato per il salvataggio e la ristrutturazione di imprese in difficoltà. La Commissione ha pertanto ingiunto all'Italia di recuperare da Saremar la parte del conferimento di capitale già attuata. Infine, la Commissione ha constatato che una compensazione di 10 milioni di euro corrisposta a Saremar per l'esercizio, nel 2011 e nel 2012, di due rotte di collegamento fra la Sardegna e l'Italia continentale non era conforme alle norme Ue in materia di servizi di interesse economico generale (SIEG).

CAPPELLACCI - "L'Europa è in mano ai burocrati e alle lobby private: noi non ci arrendiamo, andiamo avanti a combattere per una Unione europea dei cittadini". Così su Twitter il governatore della Sardegna, Ugo Cappellacci, commenta la bocciatura della Commissione Ue al progetto di flotta sarda varato dalla Giunta di centrodestra con la compagnia Saremar, di proprietà della Regione, per abbattere l'aumento dei costi sui collegamenti marittimi con la Penisola.

L'ATTACCO - Il centrosinistra attacca sulla bocciatura del governo. Il primo è il segretario regionale Silvio Lai che giocando con le parole scrive su Twitter: Floptola sarda fulminata da Ue. Prima Stato patrigno, ora Europa matrigna? Fare cose lecite non sarebbe meglio?
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