Ales - Terralba, chiusura solenne dell’Anno Giubilare: un invito a essere segni di speranza
La celebrazione eucaristica si è svolta in Cattedrale ed è stata presieduta dal vescovo CarboniPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Si è concluso ieri l’Anno Giubilare della diocesi di Ales‑Terralba, un momento di comunione e ringraziamento, ma anche un invito a continuare a essere segni di speranza nel mondo.
La celebrazione eucaristica si è svolta in Cattedrale ad Ales ed è stata presieduta dal vescovo mons. Roberto Carboni, animata dal coro diocesano Mons. Gibertini.
Il rito di chiusura, curato dall’Ufficio liturgico diocesano, ha rappresentato l’occasione per ripercorrere un anno intenso, ricco di appuntamenti vissuti non solo in Cattedrale, ma anche nel Santuario diocesano di Santa Mariaquas e nelle varie comunità del territorio. Confessioni, celebrazioni, giubilei e momenti di incontro hanno permesso ai fedeli di riscoprire la gioia della vita comunitaria e la forza della speranza cristiana.
Nell’omelia, mons. Carboni ha sottolineato l’importanza dell’incontro personale con Cristo, definito “porta della salvezza”, ponendo due domande fondamentali: «Abbiamo lasciato spazio al nostro Salvatore?» e «Chi è Gesù per me?».
Il vescovo ha ricordato come la Parola di Dio sia il fondamento della speranza, capace di sostenere nei momenti di difficoltà e di alimentare la fedeltà quotidiana. Il richiamo si intreccia con l’invito di Papa Francesco a cercare segni di speranza e a mettere al centro la pace, particolarmente attesa in questi giorni di fine anno segnati da tensioni e sofferenze nel mondo.
«La speranza cristiana – ha evidenziato mons. Carboni – è un dono che viene dall’alto e orienta il cuore verso una meta che vale la pena raggiungere, sostenuti dalla grazia e da un cammino perseverante». Da qui l’invito a lasciarsi attrarre dalla speranza e a renderla contagiosa, come ricorda la Bolla di indizione del Giubileo: «Spera nel Signore, sii forte, si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore».
Il vescovo ha anche richiamato il valore della quotidianità: «Dopo questo tempo di grazia e misericordia riprendiamo il cammino feriale, anch’esso significativo per la nostra vita cristiana. Il Signore non ci lascia soli: è con noi tutti i giorni, sino alla fine del tempo».
La giornata si è conclusa con i canti dei cori diocesani Gibertini e Santa Barbara di Gonnosfanadiga, seguiti da un momento di convivialità al Cine Teatro San Luigi.
