"Le ultime due pecore sono morte giusto questa mattina", dice sconsolato Luca Toro, azienda zootecnica in località Flumini, a Villamassargia.

"In appena due settimane il totale è di 22 su un gregge di 100 capi dei quali una trentina sono ammalate e purtroppo credo faranno la stessa fine".

Per arrivare in località S'Arriali il passo è breve: "Ho 200 capi, anzi ora sono scesi a 190, e la metà sono malati dunque non figlieranno e saranno improduttivi" fa i conti Sandro Melis. "Dopo i pascoli bruciati e la siccità infinita ora ci si mette anche questa piaga. Non abbiamo più neanche i soldi per comprare il mangime per gli animali. Ma dove sono gli indennizzi più volte promessi?".

Come il peggiore degli ospiti indesiderati la febbre catarrale degli ovini è arrivata anche nel Sulcis causando in appena due settimane oltre 250 decessi (e tantissimi capi ammalati) in vari allevamenti di Villamassargia, Iglesias, Domusnovas, Musei, Sant'Anna Arresi. E ci sono avvisaglie (seppur non capi morti) anche a Giba e Villaperuccio.

"Purtroppo la situazione è grave ed in continuo peggioramento tanto da mettere in difficoltà anche noi per la gestione delle comunicazioni con i Comuni e gli interventi dei veterinari" osserva Gianfranco Piras, Direttore del raparto di Sanità Animale dell'Assl di Carbonia. "Si tratta del sierotipo 4 del morbo che si sta diffondendo con una velocità eccezionale".

A Villamassargia poi, il virus della blue tongue inoculato dal Culicoides Imicola, sembra volersi accanire come già successo nell'epidemia di 4 anni fa quando il Comune era risultato il più colpito con 500 pecore morte su un totale di 2500 in tutto il Sulcis.

Stavolta gli allevatori hanno già dovuto interrare 86 capi e si teme che a questi ne seguiranno tanti altri. Il sindaco Debora Porrà ha dovuto firmare 25 ordinanze di sequestro per altrettanti allevamenti.

"Ho inviato giusto oggi - dice - una lettera a tutte le Istituzione interessate per comunicare il dramma che stanno vivendo gli allevatori e chiesto di convocare un tavolo urgente per cercare di affrontare l'emergenza. Occorre che vengano immediatamente pagati gli indennizzi già assegnati (Misure del Psr, compensazioni per la siccità, ecc.) ma perennemente in ritardo e ho chiesto una compensazione anche per l'emergenza attuale. Il comparto zootecnico, già prostrato per vari motivi, non ce la può fare senza aiuto".

Le vaccinazioni non hanno funzionato? "Non credo - osserva Gianfranco Piras - l'anno scorso abbiamo vaccinato per i sierotipi 1 e 4 del morbo e registriamo per ora Comuni che sono immuni, altri dove ci sono sintomi ma non decessi, e altri ancora, dove la vaccinazione non è stata completa, che presentano emergenze. Ci stiamo adoperando per affrontarle al meglio lavorando anche fuori turno, purtroppo sembra essere un epidemia particolarmente aggressiva e veloce nel diffondersi".
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