Avviso di conclusione delle indagini per cinque persone finite nel mirino della Procura della Repubblica di Cagliari per una serie di reati concernenti la realizzazione della condotta dell’acqua nei comuni di Nuxis, Narcao e Perdaxius appaltati da Abbanoa.

I destinatari dell’avviso agli indagati della conclusione delle indagini, coordinate dal pm Andrea Vacca, sono i responsabili di un’azienda pugliese cui viene contestata la frode nell’esecuzione del contratto e nell’adempimento degli altri obblighi contrattuali assunti verso la stazione appaltante Abbanoa; a questi si aggiungono due tecnici di un’altra società con sede in Puglia, che avrebbero falsificato atti per attestare la conformità delle parti fornite per le realizzazione delle opere sotto la lente della Procura.

Per l’accusa, i lavori effettuati sarebbe infatti stati eseguiti “in totale difformità alla normativa paesaggistico- ambientale, forestale, di polizia fluviale e di gestione di rifiuti”.

L’indagine è stata avviata e portata a compimento dall'Ispettorato del Corpo forestale di Iglesias, su segnalazione della stessa Abbanoa, che, spiegano gli inquirenti “al termine dei lavori del cantiere, ha rilevato la presenza di un eccessivo esubero di terre e rocce da scavo depositate lungo più tronchi della condotta idrica ed altre rilevanti e macroscopiche difformità al progetto, compiute dall’appaltatrice”.

"Tra le opere più impattanti sul del territorio – proseguono gli inquirenti - si sono rilevate le lavorazioni che l’impresa ha eseguito nel primo segmento della condotta idrica, dove la traccia, per la posa delle tubazioni della condotta, è stata portata dagli 8 metri autorizzati a 32. Ciò ha comportato inoltre un importante accumulo di materiali inerti in più tratti. Con questi materiali sono stati eseguiti rimodellamenti del terreno, non previsti dal progetto approvato, che hanno comportato la presenza di un rilevato in aree sottoposte ai vincoli idrogeologico e paesaggistico non autorizzato dal Corpo forestale di Iglesias, dall’Ufficio tutela paesaggistica della RAS e dal Genio Civile di Cagliari”.

Ancora: “La frode si sarebbe consumata in esecuzione del disegno criminoso, che si è poi concretata nella consegna ad Abbanoa di un'opera non conforme al progetto esecutivo, con evidenti mancanze, difformità ed inadempimenti che ne hanno impedito il collaudo dell'opera e la sua messa in esercizio, giacché risultante diversa e del tutto inidonea al funzionamento del servizio pubblico”.

“L’opera, non essendo collaudabile, non può pertanto entrare in esercizio e Abbanoa dovrà avvalersi dell’attuale condotta che sembra abbia già manifestato limiti di portata in relazione alla richiesta dei comuni del Sulcis specialmente durante il periodo estivo”.

(Unioneonline/l.f.)

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