"Vi racconto una storia": lo ha scritto questa mattina su Facebook il presidente dei Riformatori sardi Roberto Frongia che riporta la cronaca della morte di un paziente morto - a suo avviso - "per una sala operatoria chiusa, grazie al modello organizzativo assistenziale del Week surgery".

La tragica vicenda, localizzata da Frongia a Iglesias, sarebbe avvenuta "in una domenica", quando un uomo si sarebbe "presentato al pronto soccorso di un Ospedale con le sue gambe". Ma il post prosegue con altri dettagli: "Diagnosi: aneurisma addominale. Il paziente viene trasferito in un Comune distante chilometri. Quell'ospedale non è attrezzato per l'intervento vascolare. Si ritorna, quindi, nel primo ospedale per recuperare, per lo meno, la cassetta dei ferri. Drammatica e sconvolgente la conclusione: il paziente, nel frattempo, si spegne. La vicenda meriterebbe di essere investigata e approfondita e le responsabilità individuate per evitare altre sofferenze".

Ogni riferimento al Cto di Iglesias e al Sirai di Carbonia (dove domenica scorsa è stato ricoverato un paziente con la stessa terribile diagnosi), non è sembrato casuale al manager dell'azienda sanitaria del Sulcis, Antonio Onnis, che minaccia querele: "Nello smentire nella maniera più categorica le affermazioni riportate, valuteremo la possibilità di tutelarci nelle sedi opportune". Il paziente, a quanto pare, sarebbe un pensionato di 83 anni di Iglesias, purtroppo deceduto - spiega la Asl in una nota - "a causa di un fulmineo peggioramento mentre veniva sottoposto ad intervento chirurgico". Se da una parte i familiari non sembrano intenzionati a sporgere denuncia, Frongia chiude il suo post facendo appello alla giustizia.
© Riproduzione riservata