L'odore della polvere da sparo, il rumore sordo delle armi seguito dal tintinnio dei bossoli che cadono a terra. Non è un campo di battaglia, ma un poligono di tiro nelle campagne tra Iglesias e Carbonia a poca distanza dalla frazione di Corongiu.

Nel grande fossato, gli allievi del gruppo "Armi e Balistica Sardegna" ordinati nella linea di tiro, con cuffie e occhiali di protezione, si esercitano sotto l'occhio severo e attento degli istruttori. Le parole d'ordine sono due: disciplina e sicurezza.

LE DONNE NEL POLIGONO - Una passione, quella per il tiro sportivo, cresciuta notevolmente negli ultimi tempi tra persone di tutte le età, compresi i bambini: per loro un corso di soft-air, con armi ad aria compressa che sparano pallini di plastica.

A Iglesias ci sono due poligoni e altri impianti sono stati realizzati a Portoscuso e Narcao. Un passione che coinvolge tantissime persone. "Il cinquanta per cento degli iscritti sono donne - dice Carla Cossu, 33 anni, educatrice cinofila di Iglesias - frequento i corsi di tiro sportivo da meno di un anno, mi sono avvicinata a questa disciplina per pura passione e ora riesco a usare un'arma in tutta sicurezza, inoltre ho trovato un clima di rispetto e amicizia".

LA GUARDIA GIURATA - Silvia Usai, 34 anni, guardia giurata di San Sperate, pratica il tiro da tre anni ma l'interesse è nato quando ancora era bambina: "Mio padre era militare di professione, sognavo fin da piccola di indossare la divisa della Marina o della Polizia, il mio idolo è Emanuela Loi, l'agente della scorta di Borsellino. Posso dire di avere sempre avuto la passione per le armi".

La testimonianza maschile è di Giovanni Murtas, 33 anni, fotografo di Carbonia: "L'interesse è nato durante il servizio militare, svolto nei bersaglieri con il ruolo di armiere. Ormai pratico questa attività da dodici anni, aiuta a combattere lo stress quotidiano e mi rilassa".

L'ISTRUTTORE - Diverse esperienze ma stesso entusiasmo, nonostante la rigida disciplina applicata dall'istruttore e direttore di tiro del poligono Massimiliano Mocci, 49 anni, brigadiere dei carabinieri, tiratore scelto ed esperto balistico, che spiega come si diventa un buon tiratore.

"Autocontrollo e concentrazione - dice - sono gli elementi fondamentali per portare i colpi a segno. Gli uomini ci mettono la forza fisica, le ragazze, invece, usano la testa, per questo ottengono ottimi risultati".

Con oltre cento allievi, il prossimo obiettivo di Mocci è costituire una squadra per le competizioni sportive. "Siamo un gruppo affiatato - conclude - ci divertiamo e ci frequentiamo anche fuori dal poligono, ma quando siamo in linea di tiro, esistono regole ferree che bisogna osservare. Con le armi non si scherza".

Angelo Cucca

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