A Genova per questioni professionali, domenica alle 9 avrebbe dovuto imbarcarsi sul traghetto per Olbia insieme ad altri 7 turisti e fare rientro nel Sulcis per un importante incontro di lavoro.

Invece per l'errore macroscopico di un vigilante (che ha scambiato le operazioni di imbarco per quelle di sbarco e che per lo sbaglio ha anche accusato una crisi nervosa) la comitiva di cui faceva parte l'imprenditore massargese Marco Lilliu, 32 anni, è rimasta a terra.

Non solo: sballottato "con modi bruschi" da un ufficio all'altro del porto, il gruppo, che contava anche alcuni anziani, racconta di "non aver ricevuto né comprensione né un minimo di aiuto dai funzionari della compagnia Moby" da cui avevano regolarmente e in anticipo acquistato il biglietto.

Tra scaricabarili vari, incontri disertati per risolvere il disservizio e ulteriori spostamenti da una parte all'altra del grande porto genovese, la comitiva è riuscita a prendere un traghetto per Olbia soltanto a mezzanotte, arrivando a Olbia alle 11.30 di lunedì.

Non prima, però, di aver depositato alla Capitaneria di Porto un esposto congiunto nel quale il gruppo di viaggiatori ha descritto l'incredibile trattamento ricevuto.

L'impresario edile di Villamassargia ha dovuto disertare il suo incontro di lavoro e insieme al resto dei compagni si prepara a presentare un ulteriore esposto e a rivolgersi alla magistratura per una richiesta danni.

"Assurdo il trattamento ricevuto, a fatica abbiamo avuto una sedia per una donna di 78 anni", racconta Lilliu.

"Capisco l'errore umano, ma scortesia e maleducazione non sono accettabili", aggiunge Andrea Garesio, turista torinese che faceva parte della comitiva ancora furente.

"Con altri torinesi arrivavamo da Torino dopo esserci svegliati alle 4 del mattino. Incredibile che nel 2018 venga riservato questo trattamento ai turisti".
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