Un inferno di fuoco: quello che oggi ha mobilitato forze dell’ordine, uomini e mezzi antincendio di tutto il Sulcis e che sta continuando a divorare centinaia di ettari di bosco, fra Nebida e il monte di San Pietro. Una zona impervia, difficile da raggiungere, che ha richiesto l’intervento di due Canadair e due elicotteri, partiti da Pula uno già in volo a Nuxis, dove poco prima sono andati in fumo 5 ettari di macchia mediterranea.

Fiamme, vento, sirene. In pochi minuti sono diventate l’incubo degli abitanti della piccola frazione di Iglesias, a picco sul mare di una delle più affascinanti coste del sud ovest sardo, rimasti col fiato sospeso per ore mentre assistevano impietriti al disastro in corso. Un disastro che forse - secondo le prime ipotesi investigative del Corpo Forestale - potrebbe essere stato scatenato dai lavori in corso al serbatoio pensile di Nebida, un mostro di cemento pericolante per il quale si chiedeva l’abbattimento da anni.

Prima l’avvistamento del fumo dietro le case, poi tutto è stato più chiaro: "C’è un incendio, date l’allarme". In pochi minuti un imponente esercito formato dai ranger del Corpo Forestale, vigili del fuoco e volontari della protezione civile hanno raggiunto la frazione a bordo dei loro mezzi. Impossibile andare oltre l’abitato, dove sono state eseguite le prime operazioni di soccorso. Il rogo stava per lambire le case, ma le fiamme si stavano pericolosamente avvicinando anche a un serbatoio Gpl con 5 mila litri di gas.

Immediato l’intervento delle squadre che hanno bonificato e messo in sicurezza l’area. Impossibile raggiungere la montagna dove è stato necessario l’intervento dei mezzi aerei, con gli elicotteri costretti a pescare l’acqua alla diga di Tratalias, per le condizioni avverse del mare vicino. Sui monti, l’incendio alimentato dall’inarrestabile forte maestrale è ancora in corso. Le operazioni di bonifica potrebbero riprendere domani.

È stato spento prima delle 18 l'incendio che nel pomeriggio ha minacciato la pineta lotoranea di is Arenas, nel territorio di Narbolia. Le fiamme hanno bruciato due ettari circa di pini e macchia alta. Determinante è stato l'intervebto dei mezzi aerei, due Canadair e due elicotteri della protezione civile. Il bilancio dei danni è ancora provvisorio, sono infatti in coro le operazioni di bonfiica da parte delle squadre a terra: pompiri, forestale e protezione civile. Si ignorano le cause, anche se i dubbi sulla dolosità sono tanti. Il lavoro di spegnimento delle squadre a terra è stato accentuato dal forte vento di maestrale. Nella zona interessata dall'incendio, a ridosso della omonima spiaggia, ci cono due campeggi e diverse villette.

Ma alla fine l’incendio scoppiato questa mattina intorno a mezzogiorno nelle alture poco sopra il centro abitato di Nuxis è stato spento. C’è voluto l’intervento di un elicottero del Corpo forestale e di numerosi uomini della Protezione civile, tra cui quelli di Terraseo, per domarlo.

In cenere è andato qualche ettaro di sterpaglie e macchia mediterranea. Un altro rogo, però il giorno precedente ha impegnato lo stesso spiegamento di mezzi nelle campagne di Is Imperas, a San Giovanni Suergiu, peraltro nelle vicinanze di altri tre precedenti incendi, anch’essi di probabile origine dolosa, domati non più di due settimane fa.
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