La diga di Punta Gennarta, già ridotta ai minimi storici a causa della siccità, in soccorso alle case degli iglesienti.

Abbanoa - di fronte all'emergenza senza precedenti in corso a Iglesias dopo l'incendio che ha mandato in tilt gli impianti della società mineraria Igea - ha chiesto all'Enas (che gestisce l'invaso realizzato per approvvigionare gli agricoltori) di utilizzare una parte della risorsa per rendere meno critica la situazione in città.

Il gestore unico, che ha già riattivato il potabilizzatore presente a Punta Gennarta, è in attesa di conoscere dall'Enas il quantitativo di risorsa da utilizzare. Non succedeva da decenni. E questo la dice lunga sulla criticità della situazione che, da giorni, ha portato disperazione nelle case degli iglesienti.

Ci sono famiglie che, da quattro giorni, non vedono neppure una goccia scendere dai rubinetti. Per oggi si attendeva un miglioramento, annunciato ieri dalla stessa Abbanoa che, tuttavia, stamattina ha diramato un nuovo comunicato per dire che: "Nonostante le rassicurazioni, Igea non ha ancora riattivato la piena funzionalità dei pozzi di Campo Pisano che garantiscono gran parte dell’approvvigionamento idrico di Iglesias.

Gli effetti dell'ultimo incendio
Gli effetti dell'ultimo incendio
Gli effetti dell'ultimo incendio

Anche oggi sarà necessario effettuare la chiusura dell’erogazione a partire dalle 11 e fino alle 6 di domani mattina per ricostituire le riserve nei serbatoi cittadini".

È ancora operativo il servizio autobotte nella zona di via Fadda, non facilmente raggiungibile da tutti. In via Sant'Antonio - fa sapere Abbanoa - saranno attivate fontanelle pubbliche. Anche a Villamassargia è confermata la chiusura dell’erogazione dalle 23 alle 6 di domani.

LE CAUSE DELL'INCENDIO:

IL ROGO:

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