Siti minerari dell'Iglesiente a rischio chiusura. In bilico ci sarebbero anche gli stipendi di guide turistiche e bigliettai.

A tenere i Comuni col fiato sospeso, la bocciatura del bilancio del Parco Geominerario da parte del ministero dell'Ambiente, una doccia fredda arrivata come un siluro il 25 giugno scorso (alle porte di una stagione estiva fortemente nelle mani dei gioielli d'archeologia mineraria) che sta alimentando preoccupazioni, polemiche e caos.

Niente bilancio, zero risorse per la gestione dei siti di Iglesias (porto Flavia, grotta Santa Barbara, galleria Villamarina) e quello di Buggerru (galleria Henry).

L'ex commissario del Parco Gian Luigi Pillola se la prende con il suo successore Francesco Mascia, in carica da qualche mese, e indirettamente con i burocrati del Ministero: «Il disegno di non far funzionare l'Ente è più che evidente». Risponde il neo commissario: «Nessun boicottaggio, nel giro di una settimana confidiamo di approvare il bilancio, con la speranza di risolvere nell'immediato».

Nel frattempo, la paura che i tempi possano slittare, fa salire la tensione soprattutto a Iglesias, dove il Comune ha puntato tutto sui cartelloni pubblicitari in bella vista allo scalo aeroportuale di Elmas per attirare i vacanzieri.

L'assessore al Turismo di Iglesias, Simone Franceschi: «Ci sono a rischio migliaia di prenotazioni e l'intera stagione estiva». Piccata la reazione di Laura Cappelli, neo sindaco di Buggerru che chiede l'immediato intervento della Regione: «Il caso vuole che i problemi per il Sulcis si presentino sempre alle porte dell'estate».
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