"Vogliamo un incontro con il sindaco. Siamo pronti a incatenarci per difendere il posto".

Il clima è sempre più teso tra i lavoratori dell'istituto per anziani "Casa Serena": la ditta Serenissima, che ha in appalto i servizi cucina e pulizie, ha comunicato che dal primo ottobre l'orario di lavoro sarà limitato a due ore giornaliere.

Una conseguenza diretta del calo di ospiti, che ha determinato la chiusura di alcuni piani, una riduzione di pasti da preparare e della superficie da pulire.

Risultato: meno soldi alla ditta e relativa riduzione dell'orario di lavoro con il rischio futuro di perdere il posto.

Tutto si inquadra nel progetto, noto da tempo, che il Comune ha delineato per Casa Serena: l'istituto, un tempo regionale, pesa totalmente sulle casse dell'ente locale per 3 milioni di euro l'anno e l'amministrazione intende trasferire ospiti e personale al Margherita di Savoia, in ristrutturazione da un ventennio.

Ma quella struttura è più piccola di Casa Serena e appare scontato che un certo numero di lavoratori possa essere considerato in esubero.

Finora, però, nessuno ha iniziato a discutere su quali possano essere le sorti dei lavoratori. Oltre a quelli di mensa e pulizie, ci sono i 9 addetti della lavanderia e una trentina di Oss.
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