"La verità è che non è Pompei anche se c'è l'area archeologica che crolla"; è così che Iglesias e territorio potrebbero presentarsi ai turisti nelle prossime costose campagne pubblicitarie all'aeroporto di Comune, Parco geominerario o Igea.

Della laveria Lamarmora potrebbero conservare solo foto se non si procede a una messa in sicurezza.

Dopo la caduta dell'arco nel 2010 la storia rischia di ripetersi: l'impianto che si incastona sulla costa di Nebida, costruito nel 1897 con criteri architettonici d'avanguardia, mostra evidenti segni di cedimento e potrebbe non resistere integro alle mareggiate invernali. Chi come Luciano Ottelli, geologo che nelle miniere ha lavorato ed, esaurita la loro missione industriale, ha partecipato alla costruzione degli enti che avrebbero dovuto reinventarle valorizzandone la cultura, il 30 settembre lo ha detto forte e chiaro nell'aula magna dell'istituto Minerario: "La laveria andrebbe protetta in qualche modo, chi la gestisce la deve lasciare come l'ha trovata se non in condizioni migliori".

L'ex direttore del Parco geominerario presentava la nuova carta tematica "Miniere e minerali della Sardegna", scritta insieme al collega e figlio Lorenzo.

È "un libro in formato di mappa", secondo l'editore Carlo Delfino, che si offre come uno strumento per vivere un viaggio fra 63 impianti e giacimenti in una visita fra scienza, storia e curiosità, "del quale la stessa Regione ha riconosciuto la validità e ne ha voluto una serie per portarle alle fiere del settore come presentazione dell'isola". L'allarme rosso per l'ex giuda dell'Igea, sotto la direzione del quale la società in house della Regione aveva reso fruibile Porto Flavia, è anche per l'Archivio storico minerario.

"Oggi è chiuso e chiudere un archivio significa la morte di una società: noi come iglesienti e cittadini non dobbiamo permetterlo, è patrimonio della nostra cultura non di chi decide "lo chiudiamo"". Nella platea c'erano più consiglieri comunali che alle sedute in municipio o sindaci alle riunioni di Comunità del Parco.

"Ci vuole una spinta anche politica per rivalorizzare", ha concluso Lorenzo Ottelli: "Per redigere la carta ci sono stati parecchi sopralluoghi, alcuni impianti sono sempre peggio: vi chiedo di far partecipi i giovani e dare loro una speranza perché si riapproprino di questo mondo".

D'accordo anche il sindaco di Iglesias Emilio Gariazzo. "C'è bisogno di una rivoluzione culturale, da qualche anno, stiamo muovendo le leve giuste in questo ginepraio di vincoli ed enti anche verso il risanamento ambientale".
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